Trasporti: treni in ritardo, parlamento europeo decide rimborsi più adeguati
STRASBURGO – Il Parlamento europeo approva le proposte per nuove diritti dei passeggeri ferroviari, per modificare la legislazione in materia. Spetta adesso al Consiglio definire le proprie posizioni e negoziare le modifiche normative definitive al regolamento del 2007. Le modifiche volute dall’Aula (533 voti a favore, 37 voti contro e 47 astenuti) colpiscono ancora più duramente le compagnie di tutta Europa, costrette ancora di più a offrire un trasporto senza intoppi.
Il più rilevante cambiamento proposto dall’Aula è quello riferito ai rimborsi. Le regole attuali prevedono un rimborso del 25% del prezzo del biglietto in caso di ritardo compreso tra 60 e 119 minuti, e del 50% per rimborso superiore ai 120 minuti. Il Parlamento chiede adesso un rimborso del 50% del costo del titolo di viaggio per ritardi superiori a 60 minuti, del 75% per ritardi superiori ai 90 minuti e del 100% per ritardi maggiori dei 120 minuti. Linea dura contro le compagnie ferroviarie non finisce qui. Gli europarlamentari hanno respinto le richieste di esenzioni dal risarcimento in caso di circostanze eccezionali, come invece previsto dalla legislazione comunitaria così come in vigore attualmente. Le cause «esterne» non saranno dunque più un alibi per erogare meno o non erogare affatto il rimborso.