Firenze, qualità vita: dati sbagliati, sale dal 54° al 33°posto. Scuse e rettifica di Italia Oggi
FIRENZE – E’ stata rettificata la classifica sulla qualità della vita nelle città pubblicata da ItaliaOggi e nella quale Firenze scendeva dalla 37esima alla 54esima posizione. Sul quotidiano oggi appare la rettifica di Alessandro Polli, ricercatore dell’Università La Sapienza di Roma, che ha elaborato i dati per la classifica. Il ricercatore spiega che, per quanto riguarda il capoluogo della Toscana, erano sbagliati i dati relativi al tasso occupazione/disoccupazione. In base alla nuova elaborazione dei dati Firenze, anziché scendere, sale piazzandosi al 33esimo posto.
«In tanti prendendola per veritiera – ha scritto su Facebook il sindaco di Firenze Dario Nardella – ne hanno approfittato per criticarci e attaccarci: mi dispiace per loro, ma grazie a una nostra
richiesta di verifica, si è scoperto che la classifica conteneva errori madornali. Il primo cittadino di Firenze, che ieri aveva ventilato la possibilità di adire le vie legali, ha aggiunto: Ci sono arrivate le scuse da chi ha sbagliato la classifica, che accettiamo volentieri, e la classifica con i dati corretti: Firenze non solo non scende ma risale di altre quattro posizioni arrivando al 33/o posto,
diventando così la prima città metropolitana in Italia per qualità della vita. Andiamo avanti. E a chi ci critica rispondiamo con l’amoreper la nostra città!».
L’assessore al bilancio Lorenzo Perra commenta così la rettifica pubblicata questa mattina da ItaliaOggi in merito alla classifica di lunedì scorso: «ItaliaOggi ha pubblicato questa mattina
la rettifica della classifica sulla qualità della vita 2018, ammettendo che alcuni dati erano sbagliati; usando i dati giusti, nella classifica finale Firenze non solo non perde 17 posizioni ma bensì ne acquista 4, salendo al 33esimo posto, e collocandosi prima fra tutte le città metropolitane d’Italia. Noi avevamo segnalato subito che alcuni dati erano sbagliati – ha aggiunto Perra – fra questi la disoccupazione giovanile, che non è al 42,98% come riportato nella ricerca ma al 16,4%; sbagliato nella ricerca era anche il tasso di occupazione (il valore riportato nella pubblicazione era 62,12, il valore Istat invece è il 69,3%) e il tasso di disoccupazione (valore riportato nella pubblicazione 11,71 valore fonte Istat 6,8). Non solo: anche nel metodo la ricerca ci sembrava discutibile, perché ha preso in esame indicatori che spaziano dal 2013 al 2017 e sovrapponevano cifre comunali con cifre provinciali».