Skip to main content
Padoin C66f134e

L’Open society Foundation di Soros finanzia 28 Ong in Italia e si accorda con l’Austria

Open Society

Cambiamo ancora una volta argomento e impostazione della lente d’ingrandimento, per puntare l’attenzione su un avvenimento (sfuggito o comunque poco evidenziato dalla grande stampa italiana), che potrebbe avere serie ripercussioni sulla politica dell’Europa, visti i protagonisti.

Il quotidiano viennese Kurier è stato il primo a dare la notizia dell’incontro tra Soros, il finanziere finanziatore di Ong, e Kurz, il cancelliere austriaco, adesso ripreso, con tanto di commento, da Italia oggi. Stando al Kurier, il cancelliere e il finanziere si sarebbero detti d’accordo nel valutare in modo preoccupato la Brexit, ma di diverso parere sulle migrazioni, verso le quali il governo austriaco ha sempre avuto una linea dura, appoggiata con forza dal Partito della libertà, alleato di Kurz al governo e dichiaratamente sovranista. si sarebbero però accordati sullo spostamento dell’Università di Soros dall’Ungheria all’Austria.

Ricorda Italia oggi che è noto da mesi che, in vista delle elezioni europee del maggio 2019, sono entrati in scena due grandi burattinai della politica: l’americano Steve Bannon, ex guru di Donald Trump, a sostegno dei partiti sovranisti-populisti, e lo stesso Soros, alleato da sempre dei partiti della sinistra moderata europea, vicina da sempre al partito democratico Usa. Una vicinanza, quest’ultima, confermata dal fatto che il presidente della Open Society Foundation è Patrick Gaspard, in passato alto dirigente del partito di Barack Obama, nonché suo collaboratore alla Casa Bianca.

In un simile contesto, è inevitabile che, se un capo di governo europeo riceve il miliardario Soros, si scatenino le illazioni più disparate. A ben vedere, la voglia di influenzare i governi europei, Soros non l’ha mai nascosta. Di recente, l’ex premier Mario Monti ha rivelato che quando era a Palazzo Chigi ricevette una telefonata da Soros, il quale lo invitava a chiamare la Troika a Roma. Consiglio che Monti si rifiutò di accogliere. E quello non fu l’unico caso in cui Soros ebbe rapporti con Palazzo Chigi: il 3 maggio 2017 l’allora premier Paolo Gentiloni lo ricevette, dandone notizia alle agenzie, anche se non si è mai saputo di che cosa abbiano discusso.

Da allora, la Open Society di Soros ha intensificato la sua presenza in Italia, tanto che, nel luglio 2018, il suo sito ha fatto il punto su quanto spende in Italia e a chi concede i suoi finanziamenti. Eccolo:

Ogni anno il budget della Fondazione Soros a livello mondiale è di un miliardo di dollari, di cui il 10% viene speso in Europa. In Italia arriva il 2,5% del budget europeo, per un totale di 2,1 milioni di dollari nel 2017. Soldi erogati a 28 Ong, impegnate soprattutto sul fronte anti-discriminazioni e pro-migranti (52% del totale). Con l’obiettivo di combattere le discriminazioni nei confronti delle minoranze l’attività della Fondazione si è ampliata per affrontare la crescente sfida di garantire il trattamento umano dei migranti. Sono stati supportati gruppi impegnati in una campagna per assicurare l’ingresso dei media ai centri di identificazione ed espulsione, e sostenuto gli sforzi per facilitare l’integrazione di nuovi migranti nella società italiana.

Il sito della Open Society, per la prima volta, rivela i nomi di queste Ong, anche se non di tutte. Vi si legge:

«Fatti sulla Open Society Foundations in Italia:
1.I fondi della Open Society Foundations per i progetti in Italia ammontano a circa il 2,5 percento dei finanziamenti assegnati in Europa nel 2017.
2.Come parte del nostro sostegno globale per governi responsabili, la Fondazione ha supportato Diritto di Sapere, il quale aiuta i cittadini italiani ad ottenere le riposte dalle istituzioni governative riguardo ciò che li concerne.
3.A Roma stiamo sostenendo l’Ecomuseo Casilino e Duas Lauros per promuovere un nuovo modello di pianificazione urbana che risponda ai bisogni delle comunità locali di preservare, interpretare e gestire il loro patrimonio.
4.In tutta Europa abbiamo supportato gruppi che si sono mobilitati a sostegno di cittadini locali che vogliono fare qualcosa per aiutare le famiglie di migranti. In Italia, Refugees Welcome, per esempio, promuove l’integrazione dei rifugiati che sono ospitati da famiglie italiane senza alcun costo per lo Stato.
5.Un altro dei gruppi che abbiamo supportato è Terra! Onlus, che promuove la trasparenza della filiera dei prodotti agroalimentari attraverso una campagna per introdurre un’etichetta narrante capace di guidare i consumatori verso una scelta consapevole sull’origine dei prodotti.
6.Open Society Foundations ha supportato avvocati italiani per i diritti umani, che hanno sfidato con successo il governo su diverse questioni, incluse la proprietà dei media, l’accesso pubblico alle informazioni, la conservazione illegale di dati e i diritti di Rom e rifugiati.
7.Abbiamo collaborato con altre fondazioni filantropiche italiane, come la Fondazione Nando Peretti, Fondazione Italiana Charlemagne, Fondazione con il Sud, e Compagnia di San Paolo.
8.Nella città di Napoli, abbiamo supportato Officine Gomitoli, un centro interculturale che offre attività culturali, formazione e altre opportunità di apprendimento per i giovani.
9.Open Society sostiene il restauro di un parco pubblico nella città di Ventimiglia, alla frontiera con la Francia, come parte degli sforzi per sostenere le comunità situate sulle rotte migratorie europee.»

Questo il quadro dell’azione, dei capitali investiti e dei finanziamenti, tutti in una stessa direzione, da parte della Fondazione, il che ci dà l’idea della potenzialità del finanziere americano d’influenzare l’opinione pubblica e, in fondo, anche il voto popolare. Ma su questo rischio Ue, Pd, sinistre, associazioni e ong non hanno nulla da obiettare, il pericolo viene solo dai sovranisti.


Padoin0

Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
FirenzepostAMP