Mobilità: i cittadini lasciano l’auto a casa più spesso degli abitanti dei paesi
ROMA – Dal 2007 al 2017 sono aumentati nelle città e nei grandi comuni gli studenti e i lavoratori che preferiscono spostarsi a piedi per recarsi al lavoro o a scuola, mentre nei comuni più piccoli i due terzi dei residenti restano ancora attaccati al mezzo privato, soprattutto all’auto.
Il paradosso è fotografato dal report dell’Istat su spostamenti quotidiani e nuove forme di mobilità che segnala negli ultimi 10 anni un calo del mezzo privato e un leggero aumento di chi sta riscoprendo la passeggiata prima del lavoro o della scuola rilevando che sono i più istruiti a scegliere di spostarsi con mezzi pubblici o in bici.
Cala la quota di chi si sposta con mezzi privati (62,7% nel 2007, 61,6% del 2017). Aumenta chi sceglie la propria energia motoria per spostarsi: da 18,0% (2007) a 19,1% (2017). Cresce soprattutto chi che va al lavoro o a scuola a piedi (da 16,2% a 17,4%), resta stabile la quota di quelli che usano la bici (1,7%). Le donne vanno a piedi più degli uomini (14,8% contro 10,0%), in bici (2,0 e 1,8) o con mezzi pubblici (9,6% e 4,7%).
Sul territorio nazionale, le scelte di mobilità sostenibile sono più frequenti nei comuni al centro delle aree metropolitane, soprattutto per la maggiore incidenza di persone che si spostano a piedi per raggiungere il luogo di
studio o di lavoro (24,5%) o che usano esclusivamente i mezzi collettivi (22,8%); la bici è utilizzata soprattutto nei comuni di oltre 50 mila abitanti (3,2%).
Nella graduatoria per le scelte di mobilità sostenibile, la provincia autonoma di Bolzano risulta il territorio più virtuoso poiché registra le quote più alte di occupati che vanno a lavoro a piedi (22,5%) o in bici (5,7%). Come forma attiva di mobilità, in Puglia e Campania oltre un terzo degli studenti e circa il 18% degli occupati scelgono soprattutto gli spostamenti a piedi e, in modo marginale, la bicicletta. L’Umbria è invece la regione in cui la conformazione del territorio, in prevalenza collinare e montuoso, limita molto la possibilità di spostarsi a piedi o in bici. L’uso combinato del trasporto pubblico e privato è più frequente in Liguria (6,5%) mentre Molise, Lazio e Lombardia si distinguono per le quote più alte di persone che utilizzano solo il trasporto pubblico.