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Pensioni d’oro: Salvini, schiaffo al M5S. Si può bloccare l’adeguamento, non tagliarle

Dimsalv
Matteo Salvini e Luigi Di Maio

ROMA – Il Governo sembra andare in ordine sparso su ogni argomento e cambiare rotta a ogni piè sospinto, disorientando tutti e indispettendo l’Europa. Ad esempio, continua il balletto sulle pensioni d’oro, con raffiche di dichiarazioni contrastanti da parte dei due vicepremier. Se Di Maio annuncia che il 16 o il 18 dicembre il taglio sarà inserito nella manovra all’esame del Senato, oggi Salvini – consapevole che si tratta di un provvedimento che danneggia soprattutto il Nord per favorire il Sud – afferm tutt’altro concetto: «Secondo me, la cosa che si può fare senza ricorsi e controricorsi, più che il taglio secco delle pensioni d’oro, si può bloccare l’adeguamento delle pensioni extra-ricche». Lo ha detto Salvini, ospite di In mezz’ora in più su RaiTre.

Alla domanda di Lucia Annunziata su quali siano a suo giudizio le pensioni extra-ricche, il leader della Lega ha risposto: «Innanzitutto, non deve essere coperta dal contributivo e poi, almeno da 5000 euro netti in su. Sicuramente, se uno prende 3000 euro di pensione non è straricco. Una pensione da 2500-3000 euro non è una pensione alta».

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