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Pisa: volontario antincendio arrestato. La reazione del sindaco e dei compagni dell’Associazione

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CALCI (Pi) – Un’intera comunità colpita al cuore una seconda volta. Così si sente Calci, piccolo centro alle pendici del Monte Serra nel Pisano, dopo il fermo avvenuto nella tarda serata di ieri di un volontario dell”antincendio boschivo locale accusato di essere il piromane che appiccò il devastante rogo del 25 settembre scorso, mandando in fumo circa 1.500 ettari di bosco e oliveti e isolando diversi paesi.
In manette – dopo indagini dei carabinieri -, con l’accusa di incendio boschivo e disastro ambientale, è finito Giacomo Franceschi, 37 anni, disoccupato e volontario locale antincendio, che ieri sera, assistito dall’avvocato d’ufficio Sandro Orrù, è stato interrogato per tre ore respingendo ogni addebito prima di essere sottoposto a fermo. «Io non c’entro niente – ha detto in sostanza il volontario agli inquirenti secondo quanto riferito dal legale all’ANSA – La sera del 24 settembre sono andato per le strade del monte Serra per assicurarmi che, dopo la diramazione dell’allerta meteo per vento forte, non vi fossero alberi o rami pericolanti che ostruissero le carreggiate o determinassero altre situazioni di potenziale pericolo».
A lui i carabinieri, che con la procura mantengono ancora il massimo riserbo sulla vicenda, sarebbero arrivati al culmine di un’indagine tradizionale, svolta sul campo raccogliendo
testimonianze e segnalazioni e incrociandole con i dati forniti dalla videosorveglianza urbana, dal sistema di rilevazione delle targhe collocato lungo le strade che portano in cima al Serra e
dalle celle telefoniche. Secondo le indagini avrebbe partecipato alle operazioni di spegnimento. Ieri sera, durante la notificazione del fermo, Franceschi ha deciso anche di cambiare difensore e ha conferito l’incarico ad altri due legali pisani, Carlo Porcaro D’Ambrosio e Alberto Giovannelli, che lo
assisteranno domani alle 10.30 nell’udienza di convalida.
«Se fosse davvero lui il responsabile – ha ammesso il sindaco di Calci, Massimiliano Ghimenti – fa ancora più male sapere che a provocare questa devastazione sia stato uno di noi».
Amarezza e dispiacere dei 4.500 volontari e delle 13 associazioni appartenenti al Coordinamento Volontariato Toscano è stata espressa dal presidente, Gabriele Salvadori. «Ci sentiamo feriti e vittime – ha aggiunto – perché investiamo tempo e fondi, spesso raccolti con fatica immane in servizi o iniziative di promozione, con i quali finanziare ore di formazione, pagare attività di gestione come carburante, assicurazioni, sedi associative. Quella notte troppi hanno rischiato la propria incolumità: dagli abitanti ai numerosi volontari intervenuti. Ma in questo momento per noi difficile invitiamo tutti a non lasciarsi andare in commenti e offese pesanti sui social nei confronti di chi tutti i giorni con passione e sacrificio, dedica il suo tempo libero sottraendosi a volte anche alla famiglia o consumando le ferie».


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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