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Apple crolla in Borsa: meno 10,01% (cala la domanda di iPhone). Risale lo spread: 270,6 punti

MILANO – C’è stato un vero e proprio crollo di Apple in Borsa, dove ha registrato una perdita del 10,01%, per un capitalizzazione di mercato inferiore a Google. Il tonfo è stato innescato dalla revisione al ribasso delle stime per i ricavi in seguito al rallentamento dell’economia della Cina e della domanda di iPhone nel paese. Intanto lo spread tra Btp e Bund – per la prima volta dal 18 dicembre scorso – chiude in netto rialzo a 270,6 punti base dai 253 della chiusura di ieri. Il rendimento del titolo decennale italiano è al 2,85%.

La Borsa di Milano regge a Wall street e spread. La fatica di Wall street e il ritorno della forte tensione sui titoli di Stato italiani non ha affossato Piazza Affari: l’indice Ftse Mib ha chiuso in perdita dello 0,61% a 18.218 punti, l’Ftse All share in calo dello 0,43% a quota 20.089. Milano si è mossa in linea con Londra e molto meglio di Parigi e Francoforte, appesantite dai titoli dell’hi tech in scia al crollo di Apple. Pessima giornata ovviamente per Stmicroelectronics: il gruppo dei semiconduttori ha chiuso con un calo finale dell’11% poco sopra i 10 euro, ma in Europa la società svizzera Ams ha ceduto oltre il 20%, la tedesca Dialog il 9% finale e la ‘big’ Infineon il 4%. Nonostante lo spread con la Germania schizzato a quota 270, in Piazza Affari le banche sono rimaste tranquille, ad accezione di Unipol salita di oltre il 4% e Mps in calo finale del 3,9% a 1,47 euro. Negli altri settori, bene Tim (+2%), mentre tra i titoli minori spicca il calo del 18% e la corsa di Stefanel (+25%), Tiscali (+17%) e Zucchi, salito del 15%.

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