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Educazione alla cittadinanza nelle scuole, la proposta dei sindaci raccoglie 75.000 firme

I sindaci non sono solo capaci di contestare Salvini e di prestare la massima attenzione verso l’accoglienza e l’assistenza di migranti, molti dei quali irregolari e dediti al crimine, ma apprezzabilmente portano avanti iniziative utilissime per il miglioramento della coscienza civica che in questi ultimi anni, anche a causa delle carenze della scuola e della famiglia, ha lasciato molto a desiderare. Lo attestano molte cronache che riportano sempre più episodi di comportamenti poco commendevoli (per usare un eufemismo) dei nostri giovani, ai quali manca senso di reponsabilità e rispetto degli altri. Pensano di avere tutti i diritti, ma pochi doveri. E neppure hanno conoscenza dei principi fondamentali della nostra Costituzione e delle regole essenziali della civile convivenza.

Per questo un gruppo di sindaci, per iniziativa di Dario Nardella, primo cittadino di Firenze, ha lanciato una raccolta di firme per introdurre una legge in proposito, raccolta che ha avuto un enorme successo. Infatti con oltre 75 mila firme – ben più della soglia minima di cinquantamila per le iniziative di legge popolari – la proposta di legge dei sindaci per introdurre l’Educazione alla cittadinanza tra i banchi di scuola approda ora alla Camera. Una delegazione dell’Anci, guidata dal sindaco di Firenze Dario Nardella e composta dalla vicesindaca di Bologna Marilena Pillati e dall’assessore del Comune di Firenze Massimo Fratini, ha depositato questa mattina in Parlamento le firme raccolte nel corso di questi ultimi 5 mesi.

Un importante obiettivo raggiunto grazie all’impegno di sindaci, amministratori locali, cittadini, studenti, editori di giornali ma anche di volti noti del mondo della cultura e dello spettacolo che hanno creduto nell’iniziativa. La campagna, partita lo scorso giugno con il deposito della proposta di legge in Corte di Cassazione, non solo punta all’insegnamento dei principi fondamentali della Costituzione nelle scuole ma prevede anche molte novità: come lo studio del diritto del lavoro, delle Istituzioni europee, dell’educazione ambientale, digitale, alimentare e degli enti locali, con il supporto dei Comuni a cui è riconosciuto il compito di promuovere iniziative di integrazione dell’offerta formativa delle scuole sul funzionamento delle amministrazioni locali e dei loro organi.

Visto che ormai nelle scuole molte classi sono composte in buona parte da figli di migranti, sarebbe opportuno che si ponesse l’accento non solo sui diritti, ma anche sui doveri dei cittadini e dei numerosi ospiti, ai quali finora le associazioni di volontariato insegnano soprattutto diritti e non doveri. Solo così si potrà realizzare un miglioramento della nostra società, renderla più inclusiva, come auspicano a parole molti soloni della sinistra, e promuovere una vera integrazione. Ne va del benessere delle future generazioni, alle quali finora, onestamente, non abbiamo preparato un futuro troppo roseo. E’ ora di rimediare alla svelta e quest’iniziativa dei sindaci potrebbe costituire un passo fondamentale, purché la legge in preparazione non sia piegata agli interessi politici e anche elettorali della sinistra, il che peggiorerebbe invece che migliorare la situazione.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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