Nardella, migranti: è grave che Salvini smentisca Conte. Replica del ministro, sono sindaci incapaci
FIRENZE – «E’ grave che un ministro smentisca il presidente del Consiglio. Mi auguro che l’incontro si faccia
ugualmente perché con questa legge molti migranti verranno buttati in mezzo alla strada e diventeranno un pericolo sociale in mano alla criminalità». Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella intervenuto questa mattina al Giornale Radio Rai – Radio1 sul problema della sicurezza e la rivolta dei sindaci. «In realtà su una legge così delicata ed importante il ministro dell’Interno non ha convocato tutti i sindaci per discuterne e quindi è bene che Decaro chieda un incontro anche per riscriverla. Io dico per riscriverla radicalmente», ha aggiunto Nardella sottolineando come nell”Anci, l”Associazione dei Comuni, ci sia «una maggioranza di sindaci che la pensa come me. Il vero rischio è che si possano produrre delle situazioni di emergenza sociale. Per questo, come chiede il Presidente Mattarella, è necessaria la collaborazione istituzionale. Il ministro dell”Interno dovrebbe farsi portatore delle preoccupazioni che i sindaci vivono quotidianamente», ha concluso Nardella.
Non si fa attendere la replica di Salvini da Chieti, dove si trova per una visita preelettorale: «C’è qualche sindaco incapace che si inventa polemiche che non esistono, si preoccupano di presunti diritti di finti profughi. Io faccio l’interesse di italiani e profughi veri. Molti sindaci non hanno letto il decreto sicurezza, i bambini non possono essere toccati. Sono 10 sindaci, mentre in Italia ce ne sono ottomila, andiamoli a sentire». E aggiunge, riferendosi anche a Nardella: «C’è qualche sindaco incapace – ha aggiunto il ministro – che siccome non sa gestire Palermo, Napoli, Firenze e altre città, si inventa polemiche che non esistono. Immigrati regolari e perbene, i profughi veri, avranno
più tutele con questo decreto; i furbetti e i finti profughi, spacciatori e stupratori, tornano a casa loro. Io vado avanti,
sono convinto di fare gli interessi degli italiani, degli immigrati regolari perbene e dei profughi veri».