Trivelle nello Ionio: retromarcia di Di Maio, stop del Mise anche ai permessi già rilasciati
ROMA – Ricorderete tutti che il Ministero dello Sviluppo economico, guidato da Giggino Di Maio, aveva autorizzato nuove ricerche di idrocarburi nel Mar Ionio. Il via libera era contenuto in tre decreti pubblicati sul Bollettino ufficiale idrocarburi e georisorse del 31 dicembre 2018 con cui il citato dicastero accordava alla compagnia americana Global Med tre permessi per un totale di 2.200 km quadrati nel tratto che va da Leuca a Isola Capo Rizzuto, fra Puglia, Basilicata e Calabria. La tecnica è quella dell’air gun, metodo che utilizza getti d’aria compressa ritenuto dannoso per l’ecosistema marino. Proteste degli ambientalisti, contrasti anche all’interno del M5S, Beppe Grillo che sul suo blog afferma: «Le trivelle? Costose, pericolose e insostenibili».
Di Maio quindi è costretto a precipitosa retromarcia, tanto che il Ministero dello Sviluppo economico ha messo a punto un emendamento ‘blocca-trivelle’ al Dl Semplificazioni che prevede, per un termine massimo di tre anni, la sospensione dei permessi di prospezione e di ricerca già rilasciati, nonché i procedimenti per il rilascio di nuovi permessi di prospezione o di ricerca o di coltivazione di idrocarburi. Grazie a tale moratoria, sarà impedito il rilascio di circa 36 titoli attualmente pendenti, compresi i tre permessi rilasciati nel mar Ionio. Lo annuncia il Mise in una nota.
L’emendamento è stato annunciato dal sottosegretario al Mise con delega all’Energia, Davide Crippa. Nella proposta di modifica, informa la nota, si afferma che le attività upstream non rivestono carattere strategico e di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità e si prevede l’introduzione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Ptesai), strumento già in programma da tempo, e la rideterminazione di alcuni canoni concessori. Il Piano andrà definito e pienamente condiviso con Regioni, Province ed Enti Locali e individuerà le aree idonee alla pianificazione e allo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale e quelle non idonee a tali attività. Questo per assicurare la piena sostenibilità ambientale, sociale ed economica del territorio nazionale e per accompagnare la transizione del sistema energetico nazionale alla decarbonizzazione. Infine l’emendamento prevede, a tutela di tutte le parti in causa che, fino all’approvazione del Ptesai, con un termine massimo di tre anni, saranno sospesi i permessi di prospezione e di ricerca già rilasciati, nonché i procedimenti per il rilascio di nuovi permessi di prospezione o di ricerca o di coltivazione di idrocarburi. Grazie a tale moratoria, sarà impedito il rilascio di circa 36 titoli attualmente pendenti compresi i tre permessi rilasciati nel mar Ionio. L’emendamento verrà discusso nei prossimi giorni in Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavori Pubblici, Comunicazioni.