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Trieste: 42 indagati, anche due prefetti, per le indagini sul Cie di Gradisca d’Isonzo

Gradisca

TRIESTE – Sono 42 gli indagati – 39 persone fisiche e tre persone giuridiche – a cui è stato notificato l”avviso di conclusione delle indagini preliminari nel terzo filone investigativo sulla gestione del Cie-Cara di Gradisca d”Isonzo (Gorizia), già al centro del processo in corso al Tribunale di Gorizia. In questa fase iniziale rientrano a titolo di indagati due ex prefetti di Gorizia, Maria Augusta Marrosu e Vittorio Zappalorto, e due viceprefetti, Gloria Allegretto e Antonio Spoldi, operanti nell”Isontino tra il 2011 e il 2015.

Marrosu aveva ricoperto l”incarico dal 2008 al 2013; Zappalorto era subentrato fino alla successiva assegnazione a Venezia. Lo riportano i quotidiani Il Piccolo e Messaggero Veneto in edicola oggi. Tra le principali contestazioni – riferiscono i quotidiani – si fa riferimento a turbativa d”asta, in ordine allo svolgimento della gara di appalto che si era conclusa con l”aggiudicazione della gestione del Centro di Gradisca al Consorzio Connecting People, e all”ipotesi di associazione a delinquere in riferimento ai presidenti, amministratori e dipendenti della Connecting People, con i prefetti Marrosu e Zappalorto, nonché il viceprefetto Allegretto, in presunto concorso esterno.

Altro reato ipotizzato – spiegano i quotidiani – è frode in pubbliche forniture, in riferimento all”erogazione di sigarette, pocket money e schede telefoniche agli ospiti del Centro. Quindi alcune truffe ai danni dello Stato che sarebbero riconducibili alle fatturazioni emesse dal Consorzio (dal 2011 al 2013). E ancora, ipotesi di truffa ai danni dello Stato inerente la chiusura del rapporto con la Connecting People, mediante la rescissione del relativo contratto d”appalto. Della fase di chiusura delle indagini, in attesa dunque di ulteriori sviluppi, si occupano anche Il Gazzettino e il Corriere del Veneto in edicola oggi.

«Spero che si chiuda velocemente la faccenda, che venga individuata, se c”è, qualche colpa e si discolpi chi non ne ha perché mi sembrerebbe scorretto tenere due funzionari dello Stato in una situazione di incertezza per troppo tempo». Lo ha affermato all”ANSA il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in merito all’avviso di conclusione delle indagini preliminari, nel terzo filone investigativo sulla gestione del Cie-Cara di Gradisca d”Isonzo (Gorizia), notificato a 42 indagati, tra cui due ex prefetti di Gorizia, Maria Augusta Marrosu e Vittorio Zappalorto. Il presidente del Fvg non ha avuto avvisaglie di scorrettezze all”interno del Cara di Gradisca, se non riferite «a coloro che andavano ad alimentare gli scontri all’interno del Cie, quando c’era». Dalle parole di Fedriga sembra di capire che la magistratura non abbia svolto alcuna indagine in quella direzione. Gradisca dovrebbe a breve ospitare un Centro di permanenza per il rimpatrio: Io credo che in primavera sarà pronto, ha concluso Fedriga.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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