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Giustizia, Margherita Cassano al ministro Bonafede: «Edifici pessimi, siamo amministratori di condominio»

Margherita Cassano, presidente della Corte d’Appello, all’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2019 (Foto Firenze Post)

FIRENZE – La presenza del ministro Alfonso Bonafede ha indotto la presidente della Corte d’Appello, Margherita Cassano, a parlare in maniera chiarissima: «Gli edifici della giustizia sono in pessime condizioni, rischiamo di trasformarci da magistrati in amministratori di condominio». Applausi a scena aperta. Anche per tutte le altre considerazioni messe in fila sul mal funzionamento della giustizia, certamente da addebitare al legislatore e ai politici in generale. Giudizio condiviso dal procuratore generale, Marcello Viola (che ha parlato della mancanza di personale) e, sia pure, con toni più sfumati, dal professor Filippo Donati,esponente del Consiglio superiore della magistratura.

L’intervento del ministro Alfonso Bonafede (Foto Firenze Post)

CASSANO – Margherita Cassano ha detto: «Il trasferimento dai Comuni al ministero della Giustizia delle competenze in materia di gestione e manutenzione dei palazzi di giustizia ha determinato un pesante aggravio di lavoro per tutti gli uffici giudiziari. Tale situazione non è può essere ulteriormente sostenuta. In particolare modo per le Corti d’Appello, costrette ad occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, della stipula dei contratti per l’intero distretto, della loro gestione, nonché della elaborazione dei bandi di gara necessari per acquisire beni e servizi. In base alla previsione normativa tale soluzione avrebbe dovuto rivestire natura provvisoria – ha sottolineato Cassano -, in realtà a distanza di quattro anni sta assumendo caratteri di definitività e si sta traducendo in un onere insopportabile. E’ quindi, auspicabile – ha concluso – che in attuazione di quanto previsto dalla vigente normativa il ministero realizzi un nuovo decentramento con direzioni (non generali) del ministero a livello territoriale cui vengano demandati compiti di coordinamento e di gestione dei palazzi di giustizia della zona di competenza».

Il procuratore generale, Marcello Viola (Foto Firenze Post)

VIOLA – Il procuratore generale, Marcello Viola, ha affermato: «Conosciamo, signor ministro, la Sua sensibilità rispetto ai problemi concreti dell’amministrazione della giustizia e siamo certi che lei saprà, con serenità ed equilibrio, tenendo sempre aperte le porte al dialogo ed alla ricerca di soluzioni il più possibile partecipate, conseguire l’obiettivo di un serio ed effettivo innalzamento dei livelli di efficienza e funzionalità del sistema giustizia, anche mediante la copertura delle piante organiche, operando a tal fine sia con lo scorrimento delle graduatorie già in essere che attraverso l’indizione di nuovi concorsi».

BONAFEDE – Il ministro Alfonso Bonafede ha toccato vari temi, compresa la possibilità di far scontare nei rispettivi Paesi le pene ai detenuti stranieri e ha sottolineato la necessità di una giustizia più rapida. Quindi ha detto: «Non nascondo la mia soddisfazione
per aver fatto della giustizia, finalmente, una priorità di questo Paese: si consideri che il bilancio di previsione per il 2019 nell’area giustizia, prevede un aumento rispetto all’anno precedente di oltre 324 milioni. Grazie a questo sforzo – ha proseguito il ministro – vi annuncio con orgoglio che è prevista l’assunzione di 3000 unità di personale amministrativo e giudiziario, che troveranno poi una collocazione omogenea sul territorio ispirata ai criteri che valorizzino le peculiarità dei vari uffici giudiziari; l’assunzione di 360 magistrati già vincitori di concorso; il primo aumento della pianta organica dopo quasi vent’anni, pari a 600 magistrati nel prossimo
triennio».


Sandro Bennucci

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