Firenze: in San Lorenzo torna tavola quattrocentesca restaurata
FIRENZE – E’ tornata nella basilica di San Lorenzo, dopo l’accurato restauro di Lucia Biondi, reso possibile grazie al contributo dei Friends of Florence, un’altra tavola quattrocentesca, poco nota e finora scarsamente studiata, ma il cui restauro ha fornito l’occasione di analisi e ricerche. L’intervento è stato realizzato sotto la direzione della dott.ssa Monica Bietti, funzionario per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato e lo studio dell’opera è stato condotto dalla dott.ssa Nicoletta Pons che ha approfondito alcuni aspetti storico-artistici utili alla sua conoscenza e comprensione. «Un’altra opera restaurata dai Friends of Florence ritorna nella splendida basilica di San Lorenzo – sottolinea la Presidente Simonetta Brandolini d’Adda che così continua – siamo molto felici di aver contribuito a un recupero conservativo».
L’opera raffigura il santo in trono, tra San Lorenzo che regge le tenaglie che liberavano dalle manette i carcerati, e San Giuliano in veste di cavaliere con la spada. La tavola è attribuita a un ignoto pittore cosiddetto ‘Maestro del Tondo Borghese’. Il restauro è stato curato da Lucia Biondi che spiega: «E’ stato un restauro piuttosto lungo – ha spiegato Biondi – i problemi principali erano soprattutto un’infestazione da insetti del legno molto aggressiva e una fragilità del colore molto estesa». L’opera è da ricondursi nel catalogo del cosiddetto Maestro del Tondo Borghese, che prende il nome da un tondo con la Sacra Famiglia della Galleria Borghese di Roma. Varie ipotesi sono state avanzate per identificare l’ignoto pittore, ma nessuna risulta del tutto convincente. Attivo fra Quattro e Cinquecento, a Firenze e forse in Romagna – dove lascia opere a Bagno di Romagna – il pittore rivela una cifra stilistica che sembra indicare una frequentazione dell’ambito dei Ghirlandaio e dei Rosselli. Come frescante, fra il 1492 e il 1494, fu presente in Vaticano nel variegato cantiere degli Appartamenti Borgia che, sotto la guida del Pinturicchio, accolse numerosi artisti toscani. Lavorò in chiese e conventi di Firenze e della sua periferia, interprete di un filone essenzialmente devoto.
Come ha ricordato il Presidente dell’Opera Medicea Laurenziana, Paolo Padoin, dopo il restauro dell’Annunciazione di Filippo Lippi, dei due pulpiti bronzei di Donatello, di altra opera del Rosso fiorentino, sono in programma il rerstauro anche delle porte di Donatello, poste nella Sacrestia vecchia, e della statua detta della Bentornata, affidate entrambe all’Opificio delle Pietre Dure.