Gabrielli: In Italia ci sono troppe scorte, il sistema va rivisto
ROMA – «Questo è un Paese che ha troppe scorte, dobbiamo dircelo. Sono troppe e siccome le risorse sono poche forse una riconsiderazione la dobbiamo fare, fuori da strumentalizzazioni, automatismi e commenti da strada». Lo ha detto il capo della polizia Franco Gabrielli intervenendo alla presentazione del libro La mafia dei pascoli’, di Giuseppe Antoci e Nuccio Anselmo. «Dobbiamo uscire fuori – ha aggiunto – dagli automatismi per cui l’incarico che si ricopre presuppone la scorta e rispettiamo chi si assume la responsabilità di decidere».
I soggetti destinatari di misure di protezione personale sono 800 al 18 giugno 2018. Tremila gli agenti delle forze dell’ordine impiegati. Duecento i milioni di euro che lo Stato spende per garantire questo servizio, 50 in meno rispetto al 2017, dopo che il ministero dell’Interno ha iniziato a rivedere il sistema. Per molte personalità la scorta costituisce più che una necessità uno status symbol. La categoria più protetta è quella dei magistrati, 267, i politici nazionali e locali sono 74. Ci sono anche 5 sindacalisti e 19 giornalisti.