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Natale 2025
L'ad di Ferrovie Moretti non era in aula a Lucca

Strage di Viareggio: pg chiede 15 anni e mezzo per Moretti. Che rinuncia alla prescrizione. Familiare di una vittima lo insegue

L'ad di Ferrovie Moretti non era in aula a Lucca
L’ex ad di Ferrovie Moretti ha detto di voler rinunciare alla prescrizione

FIRENZE – Nella sua requisitoria sulla strage di Viareggio, la procura generale di Firenze ha chiesto 15 anni e 6 mesi di condanna per Mauro Moretti, sia come ad di Rfi sia come ad di Fs (per questa parte fu assolto in primo grado dove fu condannato a 7 anni). Chiesti inoltre 14 anni e 6 mesi per Michele Mario Elia (ex ad Rfi) e 7 anni e 6 mesi per Vincenzo Soprano (ex ad Trenitalia). Le richieste considerano 6 mesi di taglio per la prescrizione di alcuni reati.

MORETTI – «Ho preso atto di quello che ha detto il procuratore, sono parecchi anni che si discute in merito alla prescrizione e sono stato spesso portato a bersaglio, per la prescrizione, per i fatti di Viareggio. Rinuncio alla prescrizione, lo faccio per rispetto delle vittime, dei familiari delle vittime e del loro dolore. Lo faccio perché ritengo di essere innocente». Lo ha detto Mauro Moretti, ex ad di Fs, al processo di appello a Firenze parlando in udienza alla corte. La dichiarazione spontanea di Mauro Moretti è stata brevemente annunciata alla corte di appello di Firenze dal suo avvocato, Armando D’Apote, appena dopo che il pm di Lucca, Salvatore Giannino, a fianco della procura generale, ha terminato la requisitoria elencando le richieste di condanna. Quindi l’ex ad di Fs ed ex ad di Rfi ha reso nota la sua volontà di rinunciare alla prescrizione. Poi ha lasciato l’aula mentre il processo proseguiva con gli interventi delle parti civili. Coi giornalisti che aspettavano all’esterno, Moretti ha preferito non fare commenti.

FAMILIARE VITTIMA – Mentre l’ex ad di Fs Mauro Moretti lasciava l’udienza del processo di appello sulla strage di Viareggio, dopo aver comunicato alla corte di rinunciare alla prescrizione, una familiare delle vittime, Daniela Rombai, lo ha seguito fuori dall’aula e nel cortile del palazzo di giustizia di Firenze gli ha detto a voce alta: «Pulisciti la bocca prima
di parlare delle famiglie delle vittime». Moretti l’ha guardata, ma non le ha risposto. A tutte le udienze sono stati presenti i familiari delle vittime, in particolare quelli riniti nell’associazione Il mondo che vorrei onlus.



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