Tav: ecco il dossier costi-benefici. Per il Mit costa 7 miliardi di troppo. Salvini che cosa farà?
ROMA – La notizia non è tanto quella dell’arrivo dell’analisi costi-benefici sulla Torino-Lione commissionata dal governo con il risultato abbondantemente negativo. Era scontato, visti gli esperti, che fosse fortemente negativa sulla realizzazione di un’opera ritenuta, ormai da anni, fondamentale per l’Italia e l’Europa. La curiosità è capire, ora, che cosa farà Salvini? Accetterà il canto di vittoria di un Movimento 5 stelle che sta dimezzando i voti del 4 marzo, oppure raccoglierà il grido di dolore del Nord che produce e obbligherà gli alleati a trovare una soluzione. Oppure deciderà di dare una spallata a questo governo anomalo? Intanto diciamo che sul sito del ministero delle Infrastrutture è stato pubblicato il testo. «L’analisi condotta – scrivono nelle conclusioni gli esperti del Mit – mostra come, assumendo come dati di input relativamente alla crescita dei flussi di merce e dei passeggeri e agli effetti di cambio modale quelli non verosimili contenuti nell’analisi costi-benefici redatta nell’anno 2011, il progetto presenta una redditività fortemente negativa».
«Nello scenario ‘realistico’ – scrivono – il valore attuale netto economico (Vane), ovvero il saldo tra i costi e i benefici, risulta pari rispettivamente a -6.995 milioni considerando i costi ‘a finire’ (escludendo i soldi già spesi) e a -7.949 milioni qualora si faccia riferimento al costo intero. La Tav – si legge ancora – avrebbe un impatto sulle finanze pubbliche degli Stati interessati superiore alla sola somma dei costi di investimento e di gestione: a questi devono infatti essere sommate le minori accise che – si legge nell’analisi costi-benefici del Ministero delle infrastrutture e trasporti – portano il bilancio complessivo da 10 a 11,6 miliardi (flussi attualizzati) nello scenario realistico e a 16 miliardi in quello Osservatorio2011».
«Mi riservo di vedere nel dettaglio i numeri, ma dalle prime indicazioni mi sembra che dalla farsa alla truffa», il Commissario Straordinario per l’Asse Ferroviario Torino-Lione, Paolo Foietta, commenta così l’analisi costi benefici del governo sulla Tav. «E’ una analisi truffa realizzata per far quadrare i conti in base a quello che vuole il padrone – denuncia sostenendo che i costi sono ampiamente gonfiati – mentre c’è una enorme sottovalutazione dei benefici ambientali e sociali».