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Mattarella concede la grazia due ultraottantenni di Firenze. Avevano ucciso le mogli malate

ROMA – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato tre decreti di concessione della grazia in favore, rispettivamente, di Franco Antonio Dri, nato nel 1941, di Giancarlo Vergelli, nato nel 1931, e di Vitangelo Bini, nato nel 1930. Gli atti di clemenza individuale hanno riguardato il residuo della pena della reclusione ancora da espiare (circa tre anni e sei mesi per Dri, cinque anni e sei mesi per Vergelli e cinque anni e otto mesi per Bini). Nel valutare le domande di grazia, Mattarella ha tenuto conto dell’età avanzata dei condannati e delle precarie condizioni di salute dei medesimi, dei pareri favorevoli espressi dalle autorità giudiziarie nonché delle eccezionali circostanze in cui sono maturati i delitti, evidenziate nelle sentenze di condanna

Giancarlo Vergelli, 88 anni e Vitangelo Bini, 89 anni, entrambi di Firenze, avevano ucciso le mogli malate di Alzheimer, non potendo sopportare più la loro sofferenza.

Giancarlo Vergelli, di 88 anni, era stato condannato in 22 febbraio 2016 dalla corte d’appello di Firenze a 7 anni e 8 mesi per aver ucciso la moglie 88enne malata di Alzheimer. L’omicidio avvenne a Firenze, nella casa di borgo Pinti, il 22 marzo 2014. Vergelli strangolo’ la moglie con una sciarpa e rimase accanto al cadavere circa un’ora, poi andò a costituirsi dalla polizia dicendo agli agenti «Non ce la faccio più» e spiegando di non reggere a un repentino aggravamento della malattia della moglie.

Storia analoga quella di Vitangelo Bini, 89 anni, che doveva scontare una condanna, confermata in Cassazione, a 6 anni e 6 mesi per l’omicidio della moglie, che era malata di Alzheimer: l’uomo uccise la moglie per non vederla più soffrire. L’omicidio risale all’1 dicembre 2007. Bini, per 35 anni vigile urbano a Firenze, fino a quel tempo aveva assistito in casa la moglie Mara Tani malata da 12 anni di Alzheimer. Ma poi diventò necessario ricoverarla in una struttura sanitaria, a Prato. L’uomo, quando apprese del peggioramento delle condizioni della moglie e della sua ulteriore sofferenza nell’ospedale, prese una pistola dalla sua collezione di armi e la raggiunse nel reparto di degenza uccidendola con tre colpi.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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