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Rignano (Fi): Tiziano Renzi si difende su Facebook dalle accuse. Aspettiamo il processo

Tizi

RIGNANO SULL’ARNO (Fi) – Ecco il post pubblicato da Tiziano Renzi sulla sua pagina Facebook: «Un semplice messaggio su Facebook, visto che mi è consentito, per ringraziare tutte le persone che hanno fatto sentire in queste ore la loro vicinanza. Non auguro a nessuno – nemmeno al mio peggiore nemico – di vivere mai ciò che la Lalla e io stiamo vivendo. Tuttavia ci prepariamo a una lunga vicenda giudiziaria consapevoli di un fatto: la verità prima o poi verrà fuori.
Voglio che sia chiaro una cosa: i giornali sono pieni solo delle ricostruzioni dell’accusa.
Io affermo qui (e purtroppo per il momento posso solo qui) che queste ricostruzioni sono FALSE. Come erano false le vicende del passato dalle quali siamo sempre usciti assolti. A tutti chiedo solo una cosa: aspettate i processi. Aspettate e vedremo chi ha ragione.
Il massacro mediatico di questi giorni è incredibile. Ed è un incubo non potersi difendere. Vorrei urlare il mio sdegno e invece sono chiuso in casa come un criminale.
Posso solo dire questo: aspettate il processo. E vedrete.
Qualcuno vuole fare il processo sui media. Io affronterò il processo nelle aule dei tribunali da cittadino massacrato preventivamente sui media ma da cittadino incensurato che rivendica con forza la propria innocenza. Non abbiamo fatto mai fatture false, non siamo amministratori di fatto, non abbiamo fatto bancarotta, non abbiamo lavoratori in nero.
Noi non stiamo scappando: chiediamo solo di essere giudicati.
Quando arriveremo a sentenza, vedremo quali titoloni ci saranno sui giornali. L’avviso di garanzia apre i giornali per settimane, la notizia di archiviazione va nei trafiletti: ci sono già passato più volte.
Per adesso vi dico grazie. E stacco Facebook finché non uscirò di qui.
A tutti quelli che commentano dico: noi siamo persone oneste e non abbiamo commesso nessuno dei reati di cui ci accusano. Che si possa massacrare qualcuno sui giornali senza dare spazio mai alle ragioni della difesa e alle evidenti contraddizioni dell’accusa è semplicemente ingiusto. Grazie a chi sta pregando per noi, perché per noi è il regalo più grande.
E grazie a don Giovanni Nerbini».

Ma le accuse dei magistrati sono pesanti. Riporta il Messaggero che «Gli elementi dell’accusa arrivano dai documenti contabili finiti nei fascicoli del Tribunale Fallimentare e sarebbero la dimostrazione di un’abituale modus operandi dei Renzi. Scrivono i pm nella richiesta d’arresto: Nel caso delle coop Marmodiv ed Europaservice «certo è che la sottrazione della contabilità e di tutta la documentazione societaria di entrambe le cooperative fallite risulta connaturata e assolutamente funzionale rispetto al modus operandi. Per i magistrati, la sottrazione delle carte contabili va attribuita Renzi, Bovoli e Mariano Massone, responsabili di avere realizzato quell’escamotage che prevede, fin dall’origine, l’abbandono della società e la destinazione delle coop caricate di debiti verso il fallimento. Un meccanismo che per i pm «ha caratteristiche criminogene».


Padoin0

Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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