Tav, ok mozione M5s-Lega: ridiscutere il progetto della Torino-Lione. Pd: protesta con i cartelli
ROMA – Via libera della Camera alla mozione di M5S e Lega sulla Tav. Il testo, passato a Montecitorio con 261 voti a favore, 136 contrari e due astenuti, impegna il governo a ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia. In Aula la protesta dei deputati del Pd con cartelli con la scritta: «Salva Salvini Boccia la Tav», durante le votazione delle mozioni.
COSA PREVEDE LA MOZIONE
Il Consiglio dei ministri, durato meno di un’ora, non ha affrontato il tema. «Non se n’è parlato» precisano i ministri Costa e Toninelli. «Massimo due settimane e troveremo una soluzione con gli alleati di governo – dice Toninelli – Basta parlare di Tav, i cittadini vogliono sentir parlare di tanti altri progetti».
Nel dibattito interviene anche il presidente della Commissione Ue Juncker: «Decidono Italia e Francia, vedremo alla fine chi la spunterà». Tajani invece fferma: «Il Governo del No, dei temporeggiatori, degli incapaci, è l’ultima cosa di cui ha bisogno un Paese in recessione, dove la prima emergenza si chiama lavoro. Dai ponti alle strade, alla Tav, passando per la Pedemontana Veneta, l’alta velocità Brescia-Padova, la terza corsia A11 o la Gronda di Genova, solo per citare alcuni tra i progetti più noti, si sta fermando tutto. Ci sono 270 opere pubbliche bloccate, con i cantieri fermi per i più svariati motivi: dall’aperta ostilità del Governo, fino alla manifesta incapacità di sbloccare i lavori. Dei 150 miliardi disponibili, è stato speso meno del 4%. Il Governo ha detto stop a 21 miliardi di euro già destinati alle grandi opere in corso. Rischiamo, inoltre, di perdere, 4.3 miliardi di finanziamenti Ue – prosegue Tajani – i primi a pagare questa follia sono i lavoratori. Stime attendibili indicano che sono a rischio 420.000 posti, senza contare le conseguenze negative sull’intera economia italiana della mancanza d’infrastrutture moderne e 15 tra le più grandi imprese edili italiane sono già in amministrazione controllata».
Tajani precisa ancora che «il mondo galoppa, mentre noi tiriamo il freno. Il confronto con il resto dell’Europa è impietoso. Nel solo 2018 negli altri Paesi Ue sono state fatte opere per 400 miliardi. Negli ultimi 10 anni, la Spagna ha speso una media di 40 miliardi l’anno per infrastrutture. La sola Germania, ha approvato un piano d’investimento per infrastrutture di trasporto di 270 miliardi. Prima cambia il governo del No al lavoro, al progresso, al futuro, meglio sarà per gli italiani».