Magistrati di nuovo contro Salvini, delegittima il nostro operato

ROMA – «Siamo costretti ancora una volta a fare chiarezza su quelli che sono i compiti che la Costituzione assegna a ciascuna Istituzione. Le decisioni in merito alle modalità e alla durata di una pena detentiva spettano non al Ministro dell’Interno, che oggi ha fatto visita a un detenuto condannato con sentenza passata in giudicato, ma solo alla magistratura, che emette le sentenze in modo rigoroso e applicando le leggi dello Stato». Lo dice la Giunta Esecutiva Centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati in merito alle parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo la visita in carcere a Piacenza l’imprenditore condannato, insieme al suo dipendente Gheorge Botezatu, per il tentato omicidio di uno dei tre ladri romeni che furono sorpresi a rubare la notte dell’11 ottobre del2012 nel suo cantiere.

Peveri lo ferì gravemente con un colpo di fucile. «Ogni tentativo di stravolgere queste regole rende un cattivo servizio e veicola una messaggio sbagliato ai cittadini, viola le prerogative della magistratura, delegittima il sistema giudiziario ed è contrario allo Stato di diritto e ai principi costituzionali, al cui rispetto dovrebbero concorrere tutti, specialmente chi ricopre importanti incarichi di Governo», chiude l’Anm. In barba alle prerogative dei magistrati, il ministro ha sottolineato soltanto che chi ha subito il tentativo di furto e ha reagito, anche eccedendo, adesso è in galera, mentre il ladro no, è ancora libero di ripetere i suoi tentativi. E la gente comune forse dà più ragione al ministro che ai magistrati, che si lamentano sempre di lesa maestà, scendano dal loro empireo e guardino in faccia la realtà.