Reddito di cittadinanza: da mercoledì 6 marzo via alle domande. Gli ostacoli da superare
ROMA – Da mercoledì 6 marzo potranno partire le domande per ottenere il Reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia della campagna elettorale del Movimento cinquestelle, criticato da tutte le altre forze politiche, tranne l’alleata Lega di Salvini. Da mercoledì, dunque, sarà possibile inviare le domande per ottenere la misura di contrasto alla povertà che sostituirà il Rei mentre per metà aprile sono attese le prime card con le quali sarà erogato il sussidio. Sarebbero almeno quattro gli scogli iniziali per accedere al beneficio, ossia i cosiddetti fattori chiave: stipendio, residenza, eventuale data di separazione dal marito o dalla moglie, e, in modo particolare, conterà il reddito familiare. Chi supererà questa griglia potrà avere buone possibilità di farcela. L’erogazione, come è stato ribadito, dovrebbe avvenire dal 27 aprile.
Resta invece ancora in alto mare la parte del decreto che lega il sussidio all’inserimento al lavoro. Si chiede al beneficiario di firmare una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (insieme ai componenti maggiorenni e non occupati della famiglia che non siano in pensione o impegnati in percorsi di studio) ma manca ancora chiarezza su come sarà possibile avviarlo verso un’occupazione. Manca l’accordo con le Regioni sul ruolo dei navigator e quindi il bando per l’assunzioni di quelli che nel progetto del Governo dovrebbero fare da guida nell’inserimento al lavoro per chi avrà il reddito.
Da mercoledì 6, quindi, sarà possibile fare domanda o nelle sedi dei Caf, o online sulsito del Reddito di cittadinanza se si è in possesso dell’identità digitale Spid, o negli uffici postali compilando il modulo Inps. Il modulo è naturalmente basato sulle regole del decreto in vigore ma potrebbe essere modificato se in sede di conversione (la settimana prossima il testo è atteso alla Camera) ci dovessero essere emendamenti che lo cambiano.