Monte Paschi: governo dovrà cedere le quote in possesso del mef. Lo impone la ue
ROMA – Il governo ha altro a cui pensare,ma i patti con l’Unione Europa impongono al ministero dell’Economia di cominciare a studiare la strada per cedere laquota in Mps. «La scadenza non è così a breve – spiega lapresidente di Montepaschi, Stefania Bariatti – lo Stato deveuscire dal capitale fra tre anni e comunicare il piano traqualche mese, per poterlo discutere con la Commissione europea.Per il momento, non abbiamo indicazioni, ma stiamo ragionandosulle possibili opzioni».
La soluzione non è delle più semplici. Nel 2017 il governo ha investito 5,4 miliardi per salvare la banca, salendo al 68% delcapitale, ma concordando con l”Ue un Piano di ristrutturazione che prevedeva la dismissione della quota pubblica entro il 2021.A rendere complicata la ricerca di una soluzione ci sono vari fattori. Primo fra tutti, l’andamento economico del Paese e le previsioni non proprio rosee sulla crescita, che non aiutano la dinamica di Borsa.
Tanto che la quota del Tesoro in Mps ora vale poco più di un miliardo di euro, con una perdita teorica per loStato, quindi, di circa 4,4 miliardi. Per non pagare un conto politico, dunque, uno degli obiettivi del governo è quello dilimitare i danni. La soluzione più semplice sarebbe la fusione di Mps con un altro istituto, in modo da ottenere anche un consolidamento dell”intero comparto. E” questa l”opzione su cui sta ragionando il cda di Siena. Gli istituti papabili sono diversi: Carige se ci fosse la speranza di riuscire a sanare le debolezze di entrambe le banche, oppure una realtà medio-grande, come Ubi, Banco Bpm o Bper. Ma l’andamento dello spread e le previsionisul pil sono scoraggianti per tutti. Tanto che gliamministratori delegati dei vari istituti finora hanno frenatosulla possibilità di matrimonio. E poi il governo è alle prese con le divisioni sulla Tav. E questo non aiuta.