Clima: il 15 marzo sciopero mondiale degli studenti. Manifestazioni in 60 paesi e 500 città
ROMA – I ragazzi di tutto il mondo non andranno a scuola o all’università venerdì 15 marzo. Scioperi e manifestazioni in piazza, senza bandiere, per far sentire la propria voce, soprattutto ai capi di stato e di governo a cui chiedono impegni concreti contro i cambiamenti climatici.
Il Global Strike For Future, che ha ricevuto l’adesione di una sessantina di Paesi e più di 500 città, arriva dopo un paio di mesi di manifestazioni nei Fridays for Future lanciati dalla sedicenne svedese Greta Thunberg, ormai simbolo mondiale di questa protesta, di quello che è diventato un movimento studentesco mondiale. Ma a cui aderiscono anche gli adulti e fra questi oltre tremila scienziati.
Tutto è cominciato dall’attivista dalle lunghe trecce bionde con la sindrome di Asperger, come si definisce nel profilo
twitter dove ha 235mila follower mentre la sua pagina Facebook la seguono in oltre 270mila. Colpita dalle potenti ondate di calore e dagli incendi che avevano distrutto boschi del suo paese l”estate scorsa, in modo solitario, dal 20 agosto ha deciso di non andare a scuola fino alle elezioni del 9 settembre per chiedere al governo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra.