Roma: libro di una studiosa fiorentina presentato al IILA
ROMA – All’Istituto Italo Latino Americano (IILA) di Roma è stato presentato il libro «Una muchedumbre o nada: Coordenadas temáticas en la obra poética de Josefina Plá», scritto dalla studiosa fiorentina Francesca Di Meglio, che ha illustrato gli aspetti meno conosciuti dell’opera della poetessa molto apprezzata in Paraguay. Alla presentazione hanno assistito l’ambasciatore paraguaiano in Italia, Roberto Melgarejo Palacios, i fondatori dell’Associazione Paraguay-Italia, María Teresa Benítez Florentín e Ángel Sauá, davanti a un pubblico numeroso e interessato.
L’evento è stato organizzato dall’Ambasciata del Paraguay in Italia, dall’Associazione Paraguay-Italia e dal IILA.
Dopo aver tradotto in italiano le poesie di Josefina Plá in due volumi («Racconti» del 2013 e «Fasi di luna» del 2017), Francesca Di Meglio ha dedicato questo nuovo libro all’opera di Josefina Plá, prestando particolare attenzione all’uso delle metafore da parte della poetessa. Il libro, edito da Firenze University Press, è disponibile gratuitamente su internet al sito http://www.fupress.com/catalogo/una-muchedumbre-o-nada/3749
Francesca Di Meglio propone nuove interpretazioni dell’opera di Josephina Plá (Isole Canarie 1903 – Asunción 1999). L’ analisi intertestuale, che ha interessato non solo i versi, ma anche racconti, saggi e opere teatrali, ha posto in evidenza una rete di relazioni, metafore e assi tematici – come la passione erotica, il desiderio di maternità o le meditazioni sulla molteplicità dell’ individuo e la sua relazione con il tempo e la morte – che si sviluppano tanto internamente, nei vari ambiti della produzione dell’autrice, come esternamente, mostrando vincoli espliciti o rivelando implicite affinità con autori quali de Rokha, Unamuno, Pirandello, Séneca, Heidegger o García Lorca.
Il numeroso pubblico ha rivolto interessanti domande, alle quali Francesca ha risposto in modo esauriente.
Ha concluso la serata un evento musicale con l’esibizione, molto apprezzata e applaudita, del pianista paraguaiano Mateo Serviàn Sforza e della violinista Vanessa Villani.