Rami vuole la cittadinanza per lo ius soli, ma esistono già molte possibilità di ottenerla
Dopo il gravissimo episodio di Milano, con il senegalese Sy, autista del bus, che ha dato fuoco al veicolo pieno di bimbi, tragedia sventata solo dall’intervento dei Carabinieri e dal coraggio di alcuni bimbi, riemerge la stucchevole dibattito sullo ius soli, cavallo di battaglia del Pd e della sinistra, dimenticato e finito nell’oblio ai tempi di Renzi.
Ma il gesto del piccolo marocchino che ha avvertito per telefono del pericolo che correvano i ragazzi ha rimesso le ali ai presunti progressisti. Il ragazzino, Rami il suo nome, e il padre hanno subito cavalcato l’onda della popolarità chiedendo l’immediata applicazione dello ius soli e a loro si sono accodati tutti i sinistri e i bravi cattolici benpensanti. Che non riflettono sulla circostanza che i minori hanno la possibilità di optare e acquistare la cittadinanza all’età di 18 anni e che fino ad allora godono di tutti i diritti civili e di assistenza (il voto non lo potrebbero avere comunque prima di tale età). E allora quali sarebbero i vantaggi di un anticipo? Solo una propaganda politica e di parte.
Per chi non le conosce riassumiamo quali sono le regole per ottenere la cittadinanza, quelle regole di cui ha beneficiato anche Sy, l’attentatore lucido alla vita dei 51 ragazzini, diventato cittadino italiano per matrimonio.
In Italia vige lo ius sanguinis, ovvero si diventa cittadino italiano se figli di italiani. Lo ius soli, legato alla nascita sul territorio nazionale, è invece previsto per il momento solo in alcuni casi. Per il resto il minorenne straniero, figlio di stranieri con regolare permesso di soggiorno ma nato in Italia, può diventare italiano solo dopo il compimento del 18° anno e dopo aver dimostrato di aver vissuto ininterrottamente sul territorio nazionale (al netto di chi acquisisce la cittadinanza per matrimonio oppure perché risiede qui da almeno 1o anni, o da 4 se si è cittadini Ue).
1 Secondo lo «ius soli», i minori diventano italiani automaticamente se sono figli di genitori ignoti e si trovano sul territorio italiano, oppure figli di apolidi, o ancora di persone che non hanno la possibilità di trasmettere al figlio la propria cittadinanza secondo le leggi dello Stato di provenienza, e quando non si può provare il possesso di altra cittadinanza.
2 Un ragazzo straniero appena maggiorenne, che ha vissuto sempre in Italia, per ottenere la cittadinanza deve recarsi entro un anno presso l’ufficio di Stato civile e presentare domanda di cittadinanza. Bisogna pagare 25o euro al ministero dell’Interno e consegnare copia dell’atto di nascita, del permesso di soggiorno ininterrotto fino ai 18 anni, del certificato di residenza dalla nascita fino ai 18 anni e il passaporto valido.
3 Il richiedente non deve dimostrare di avere un reddito minimo. L’iscrizione al registro di cittadinanza scatta dopo il giuramento.
4 Si ottiene la cittadinanza già da minorenne se si viene riconosciuti come figli da un cittadino italiano oppure a farlo è un giudice. Se si viene adottati, con provvedimento della magistratura, anche straniera, ma riconosciuta dal nostro Paese, con ordine del tribunale dei minorenni di iscrizione allo Stato civile. E se conviventi con genitori che acquistano o riacquistano la cittadinanza.
5 Al minore straniero che arriva in Italia, anche se entra nel nostro Paese in modo illegale, vengono riconosciuti i diritti previsti dalla Convenzione di New York sui Diritti del fanciullo del 1989. La priorità è il suo «superiore interesse». Tuttavia in questo caso non è prevista la cittadinanza, ma solo varie tipologie di permessi di soggiorno: per minore età, affidamento, motivi familiari (con parenti entro il terzo grado e regolari in Italia), protezione sociale, richiesta di asilo e asilo.
6 È prevista la cittadinanza per meriti speciali, a patto che l’interessato presti giuramento di fedeltà alla Repubblica. Può essere concessa con decreto del capo dello Stato, sentito il parere del Consiglio di Stato e dopo delibera del Consiglio dei ministri su proposta del Viminale — in accordo con la Farnesina —, allo straniero che abbia reso eccezionali servizi all’Italia o quando ricorra un eccezionale interesse dello Stato. Al processo concorrono i pareri degli organismi di sicurezza e delle Prefetture. Si è cittadini italiani dal giorno successivo al giuramento. Questo potrebbe essere il caso di Rami.
7 Revoca – Scatta in automatico quando il soggetto si arruola nell’esercito di uno stato straniero oppure se lavora in un ente pubblico straniero nonostante il divieto del governo italiano, o ancora se viene revocata l’adozione per sua colpa (ma soltanto se in possesso di un’altra cittadinanza) e infine se in stato di guerra con un’altra nazione abbia acquisito la sua cittadinanza, vi abbia ricoperto un incarico pubblico o vi abbia prestato servizio militare.
8 Decreto sicurezza- Prevede la revoca nel caso in cui l’interessato rappresenti una minaccia per la sicurezza nazionale dopo condanne per gravi reati: definitive per delitti commessi per finalità di terrorismo o di eversione dell’ordinamento costituzionale, per i quali la legge prevede pene non inferiori nel minimo a 5 e nel massimo a 10 anni di reclusione. La revoca della cittadinanza scatta entro tre anni dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell’Interno.