Fisco, in calo i redditi dei dipendenti, aumentano quelli di autonomi, imprenditori e pensionati
In Italia 12 milioni di contribuenti non versano l’IRPEF (imposta pari a zero); risultano in lieve aumento i redditi di autonomi, imprenditori e pensionati ed in calo quelli dei dipendenti (che però compensano con i premi di risultato), mentre sono stabili le percentuali di coloro che presentano la dichiarazione precompilata (730 o Redditi). Sono i dati chiave dell’analisi statistica del Ministero delle Finanze sulle dichiarazioni 2018 (riferite all’anno di imposta 2017).
Sono 41,2 milioni i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi, con un incremento dello 0,83% rispetto agli anni scorsi. La divisione per tipologia di dichiarazione vede in netto vantaggio il 730, a quota 20,7 milioni, seguito da 10,8 milioni di certificazioni uniche (CU), e 9,7 mln di modelli Redditi Persone Fisiche.
Il reddito complessivo dichiarato dagli italiani è in calo di 5 miliardi di euro (-0,6% sull’anno precedente). Due i fattori determinanti che vengono evidenziati: il passaggio al regime di cassa delle imprese a contabilità semplificata (che nel primo anno di applicazione ha determinato questo risultato anche per motivi tecnici, legati all’integrale deduzione delle rimanenze iniziali), e il calo del reddito da lavoro dipendente.
Su base geografica, il reddito medio più alto è in Lombardia (24mila 720euro), seguita da Emilia Romagna e Trentino Alto Adige, il più basso in Calabria (14mila 120 euro), Basilicata e Molise. Ecco la situazione nel dettaglio:
Guadagnano di più i lavoratori autonomi, con un reddito medio pari a 43mila 510 euro, seguiti dai titolari di ditte individuali, 22mila 110 euro. Seguono lavoratori dipendenti (20mila 560 euro) e pensionati (17mila 430 euro). Le prime due categorie di contribuenti (autonomi e imprenditori di piccole ditte individuali) registrano un incremento del reddito medio rispetto allo scorso anno, rispettivamente del 4,2 e del 3,8%, i pensionati vedono gli assegni salire mediamente dell’1,5%, mentre il lavoro dipendente segna una flessione dello 0,6%. Il risultato diventa leggermente più positivo calcolando anche i premi di produttività (per i quali c’è una tassazione separata).
Ecco il dettaglio per le varie imposte:
FABBRICATI – In calo dell’1,6% il reddito da fabbricati, sostanzialmente a causa dell’aumento della tassazione sostitutiva.
IRPEF – L’imposta media è pari a 5mila 140 euro e riguarda il 75% dei contribuenti (30,7 milioni di soggetti), mentre come detto ci sono oltre 12 milioni di contribuenti che pagano un’IRPEF pari a zero, o perché il reddito è sotto la soglia di esenzione o perché si azzera applicando le detrazioni fiscali.
IVA – Infine l’IVA: 4,8 milioni di dichiarazioni 2018, in calo del 2,8% sul 2017, a causa principalmente della mancata presentazione della dichiarazione da parte dei soggetti che hanno aderito al regime forfetario.