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Banche: accordo sui rimborsi ai risparmiatori. La norma nel decreto crescita

Conte con il ministro Tria

ROMA – C’è l’accordo sui rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie. La norma sarà inserita nel decreto crescita all’esame del CdM. Un successivo decreto attuativo darà il via alle erogazioni. I testi per rendere operativo il Fondo di indennizzo dei risparmiatori (Fir) – fanno sapere fonti del Mef – sono da martedì sera alla Presidenza del Consiglio per approvazione nell’ambito del decreto sulle misure di rilancio della crescita economica, oggetto della riunione del Consiglio dei ministri.

Scudo per i funzionari. Da una parte i paletti europei, dall’altra i rischi amministrativi legati alla responsabilità di esborsi economici che espongono al danno erariale: è il sentiero stretto che ha finora bloccato il varo del decreto attuativo, un provvedimento ministeriale, previsto dalla legge di Bilancio per rimborsare i risparmiatori truffati dalle banche. La norma originale, che è ad ampio spettro, non era gradita a Bruxelles che ha subito evidenziato come le norme europee non consentono una definizione così ampia. Inoltre, e questo è il problema amministrativo interno, non venivano identificati con chiarezza i soggetti per l’erogazione dei rimborsi, mettendo i funzionari a rischio di contestazione per danno erariale. Ora invece ci sarà una sorta di scudo per i funzionari. La norma di legge che potrebbe essere inserita nel decreto legge sulla crescita punterebbe a definire meglio alcuni aspetti delle misure per il Fondo Indennizzo Risparmiatori, alimentato con 525 milioni per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021. La prima indica con chiarezza la Consap – una delle società del Tesoro – come ente erogatore. Sarebbe uno scudo per funzionari che decideranno il pagamento degli indennizzi, perchè chi opera i rimborsi lo farebbe in forza di legge. Difficile così che possa quindi scattare l’accusa di danno erariale, temuta da qualcuno. La seconda modifica ipotizzata inserisce tra i requisiti dei componenti della commissione tecnica per l’esame e l’ammissione delle domande di indennizzo, anche quello dell’indipendenza, una novità che consente anche in questo caso di rafforzare il ruolo di chi decide.

Conte smentisce le dimissioni di Tria – «Tutti i ministri devono stare tranquilli, noi dobbiamo tutti lavorare, i cittadini chiedono con urgenza di lavorare nella direzione del piano delle riforme. Invito tutti i ministri a non lasciarci distrarre da timori o preoccupazioni», afferma il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, da Doha, interpellato sulle tensioni di queste ore tra la maggioranza, e in particolare il M5S e il responsabile di via XXSettembre. «Leggo su alcuni giornali di dimissioni o strane richieste, non c’è nessuna dimissione o richiesta di dimissioni all’ordine del giorno», precisa Conte.



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