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Migranti: 500 accolti coi corridoi umanitari della Caritas. Arrivati in aerei, non con navi Ong

MILANO – In due anni 500 richiedenti asilo, tra cui 200 bambini per la metà sotto i 10 anni, sono arrivati in Italia in modo sicuro, non attraverso il mare, ma in aereo attraverso un corridoio umanitario, grazie al protocollo siglato da Cei (Conferenza episcopale italiana) con i ministeri degli Affari esteri e dell’Interno. Il bilancio di questa attività è stato raccolto da Caritas Italiana nel primo rapporto sui corridoi umanitari in Italia, Oltre il mare, presentato all”Università Cattolica di Milano. Sono state 47 le Caritas diocesane impegnate in tutta Italia nell”accoglienza di questi rifugiati (in tutto 106 famiglie), che vivevano nei campi profughi di Etiopia, Giordania e Turchia.

«È un primo tentativo, un percorso su cui la chiesa italiana si è voluta esprimere – ha commentato Francesco Marsica, che per Caritas Italiana è responsabile dell”immigrazione -, anche alla luce della recente approvazione della nuova legislazione sull’accoglienza. Altre 600 persone potranno raggiungere l”Italia in modo sicuro e legale il prima possibile». A due anni dai primi ingressi il 97% dei richiedenti asilo, arrivati attraverso il corridoio umanitario, ha ottenuto lo status di rifugiato e il 3% la protezione sussidiaria, tutti i minori in età scolare sono stati inseriti a scuola, mentre il 30% dei beneficiari è stato inserito in corsi di formazione professionale e 24 persone hanno trovato un impiego. Tra i migranti accolti ci sono anche casi di fragilità e disabilità, come donne sole e non vedenti. La diocesi di Milano ha ospitato 26 migranti appartenenti a questo programma: «L’ ospitalità diffusa è la sfida che ci sembra più opportuna da promuovere nelle nostre comunità – ha concluso Luciano Gualzetti, presidente di Caritas Ambrosiana -. Anche a fronte di un sistema pubblico che vuole chiudere e rischia di creare più insicurezza».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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