Le navi Ong denunciano assenza di soccorsi, ma in realtà il Mediterraneo a Nord della Libia è più trafficato di un’autostrada
ROMA – Abbiamo ampiamente scritto sulla disfida che le navi Ong stanno lanciando al ministro Salvini e all’Italia, con l’appoggio compiaciuto di una parte della politica e della magistratura. Abbiamo vcercato perciò di verificare, pur con gli scarsi mezzi tecnici a nostra disposizione, la situazione reale del traffico di navi davanti alla Libia, là dove le Organizzazioni umanitarie pretendono di doversi recare obbligatoriamente perché altrimenti non ci sarebbe alcuna nave che potrebbe prestare soccorso ai pretesi profughi e naufraghi, allertati tramite Alertphone, il servizio di indicazione dei gommoni o delle barche piene di migranti che si troverebbero in difficoltà. Esiste un sito che fornisce la posizione e il tracciato delle navi in rotta sul Mediterraneo, e che fa vedere tutte le imbarcazioni presenti in un determinato tratto di mare, identificandole. Il sito si chiama nauticalalmanac e da questo abbiamo tratto la posizione, alle ore 15 circa, della nave Mare Jonio dell’Ong Mediterranea, che incrocia a Nord della Libia, in una zona dove, a detta dei responsabili della Ong, non si troverebbero navi in grado di dare soccorso. In alto nell’immagine vediamo la posizione esatta della Mare Jonio.
Qui sotto sono invece indicate, nella mappa allargata presa dallo stesso sito e alla stessa ora, tutte le navi in passaggio nel Mediterraneo nei pressi della nave mare Jonio, oggetto della direttiva recente del Ministro Salvini, che ne ha denunciato l’azione politica diretta contro il Governo.
Non mi sembra siano necessari commenti, anzi sembra evidente che i gommoni e le barche dei trafficanti che trasportano i migranti verso il salvataggio generosamente offerto dalle Ong, con destinazione immancabile un porto italiano o maltese, debbano fare lo slalom per evitare le barche diverse da quelle dei soccorritori di professione, seppur volontari.