
Migranti: Salvini. sbarchi quasi azzerati, espulsioni tre volte superiori agli arrivi, solo 90.000 irregolari, non 600.000

ROMA – «Per la prima volta, dopo anni di chiacchiere e porti aperti, sbarchi quasi azzerati ed espulsioni tre volte superiori agli arrivi. Mangiatoia esaurita, pacchia finita». Il ministro dell’Interno Matteo Salvini posta i dati: aprile 2018 (tra l’1 e il 21 del mese) sbarcati 7.610 migranti, aprile 2019, stesso periodo, 648, con un calo del 91%. Nel corso del 2019 gli espulsi sono stati 2.021, il triplo degli sbarcati. Il numero massimo stimabile di migranti irregolari presenti in Italia dal 2015 è di 90mila persone e non di 500-600mila come sostenuto finora».
Lo ha detto il ministro dell’Interno Salvini fornendo una serie di cifre a sopporto di questo dato, ma contraddicendo molte sue precedenti affermazioni. «Dal 2015 – ha spiegato – sono sbarcati 478mila migranti: 268mila hanno lasciato l’Italia e sono presenze certificate in Paesi Ue e altri 119mila sono in accoglienza in Italia. Quelli di cui non c’è traccia sono 90mila: «Un numero molto più basso rispetto a quanto qualcuno va narrando in questi giorni». Ma era stato proprio lui, prima d’insediarsi al governo, a promettere che avrebbe rimpatriato o espulso i 600.000 clandestini stimati sul territorio. Accusato di non aver fatto troppi progressi, ha ricalcolato il totale e rettificato il tiro.
Replicano anche i Cinquestelle: «Nel contratto di governo, a pagina 27, nel capitolo dedicato ai rimpatri, è scritto che ad oggi sarebbero circa 500mila i migranti irregolari presenti sul nostro territorio e, pertanto, una serie politica dei rimpatri risulta indifferibile e prioritaria».
