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Tassa di soggiorno, il ministro Centinaio: «E’ un furto ai danni dei turisti»

Turismo Toscana
Turismo in Toscana

CAPRI – Secondo il ministro del turismo, Gian Marco Centinaio, la tassa di soggiorno è un furto ai turisti. E i viaggi di lusso, in un’Italia che non ama i ricchi e vive di sussistenze, vengono messi all’indice, come dichiara Flavio Briatore. Mentre delle eroiche imprese, strozzate da abusivismo e pressione fiscale, parla il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. Sono grandi, a volte spinosi e capaci di generare polemiche, gli argomenti legati al petrolio turistico dell’Italia (che spesso viene tenuto nascosto sotto terra,
lamenta Centinaio) che vengono fuori nell’assemblea generale di Federalberghi che si sta svolgendo in questi giorni a Capri.

Si parte proprio dalla tassa di soggiorno, che nel 2019 supererà l’incasso di 600 milioni (130 solo nella Capitale). Centinaio non ha dubbi: «Molto spesso, non sempre, tanti sindaci la usano per andare a coprire i debiti di bilancio. Se tassa di soggiorno deve essere, allora che diventi tassa di scopo vera: è il lavoro che stiamo facendo al ministero, stiamo lavorando per questo in modo che il turista quando arriva sappia esattamente dove sarà spesa».

Sulla tassa torna anche Bocca che ieri ha avuto una polemica a distanza con Airbnb: «Mi è spiaciuto molto per questa reazione totalmente scomposta da parte loro. E’ la dimostrazione che quando uno tocca un nervo scoperto le persone reagiscono in maniera non strutturata. Nessuno ha accusato Airbnb dicendo che sono degli evasori. Abbiamo solo detto – afferma ancora – che non è giusto che ci siano determinati soggetti che negoziano con i comuni un importo di imposta di soggiorno a titolo forfettario, quindi prima dell’inizio della stagione, mentre viceversa la ricettività ufficiale cioè gli alberghi, deve fare una rendicontazione analitica. Se è forfettario per loro, lo sia anche per noi. Anche perché se è forfettario non sapremo mai quante sono le presenze ufficiali».

Per combattere l’abusivismo, Centinaio conferma anche l’arrivo il prima possibile del codice identificativo nazionale: «Lo
presenteremo prossimamente, burocrazia permettendo. Nel momento in cui le piattaforme online venderanno solo ed esclusivamente
strutture ricettive che hanno un codice, dovranno far pagare tutte le tasse, anche quella di soggiorno, e di conseguenza saremo tutti in linea e in regola». E poi la questione fiscale: «Se gli affitti turistici neri – dice ancora Bocca – diventassero bianchi gli introiti del
settore aumenterebbero già del 10%. Poi serve un intervento sul cuneo fiscale. Invece di fare i redditi di cittadinanza, il Governo aiuti gli imprenditori perché sarebbero disponibili ad assumere persone e a farle lavorare a fronte di agevolazioni da parte dello Stato».

Sul reddito di cittadinanza, va giù duro anche il vulcanico Briatore che non esita a definirlo «una cazzata». Il proprietario del Billionaire parla anche del turismo di lusso che in Italia a suo giudizio viene volutamente bistrattato sia a causa della burocrazia (»per questo – dice – investo a Monaco, Dubai e Londra») sia a causa di mancanza di infrastrutture e servizi: «Chi viene in Italia – dice – e ha i soldi, li spende. Se vuoi . Se vuoi un turista che spende, devi dargli la possibilità di farlo, tutti devono collaborare a cominciare dalle dogane, alla polizia, agli aeroporti».


Gatto

Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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