Tav Torino – Lione: appalti già avviati per la parte francese, in Italia ancora aspettiamo le elezioni
PARIGI – Mentre in Italia si discute sulla Tav Torino-Lione, che è diventata oggetto di propaganda per le elezioni regionali in Piemonte, in Francia si agisce. Sono state avviate le procedure di gara per i lavori di completamento, nella parte francese, del tunnel di base per un ammontare oltre 2 miliardi. Sono stati superati gli 8 km di scavo, partiti i lavori per le opere all’aperto in Maurienne, consegnate ai ricercatori dell’Università di Torino le aule a Chiomonte per la prosecuzione del progetto Biodiversità.
Il tema è rimasto per settimane al centro del dibattito istituzionale e mediatico, con picchi di oltre 20 servizi radio televisivi l’ora. Una lunga fase di concertazione e approfondimenti con il Governo italiano e l’esecutivo francese, culminata con lo scambio di lettere tra il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e TELT con cui si sono individuate le modalità per pubblicare gli “avis de marchés”. La società, attraverso due sedute del Consiglio di Amministrazione, del 19 febbraio e dell’11 marzo, con una decisione presa all’unanimità alla presenza del rappresentante della Commissione Ue, ha autorizzato il via alla prima fase di candidatura delle imprese ad una delle più grandi gare europee. Questo passaggio consente di salvaguardare l’integrità della contribuzione del finanziamento europeo, garantendo l’approfondimento e il libero confronto tra Italia e Francia e con l’Ue.
Da parte francese dunque il possibile è stato fatto, il Governo di Macron sta premendo per la continuazione e la conclusione dell’opera e guarda con preoccupazione alle frenate grilline, compensate (ma fino a quanto?) dalle accellerazioni elettorali di Salvini. Dopo il 26 giugno ne sapremo di più. Tutto dipenderà dagli equilibri che nasceranno dalle urne a livello locale ed europeo. Certo se il Piemonte resterà al centrosinistra e se il M5S subirà un’ulteriore battuta d’arresto, le prospettive per la grande opera italo-francese saranno positive, altrimenti temiamo che si andrà ancora per le lunghe nelle diatribe e nelle discussioni improduttive fra Si Tav e No Tav.