Giornalisti: morto a Firenze Roberto Quercetani, lo scrittore dell’atletica leggera
FIRENZE – Era conosciuto in tutto il mondo come lo scrittore dell’atletica leggera, Roberto Quercetani, morto oggi, 13 maggio, a Firenze. Nato nel 1922, lo scorso 3 maggio aveva compiuto 97 anni. Era stato anche uno dei fondatori dell’Atfs, l’Associazione degli statistici di atletica leggera, della quale era stato presidente dal 1950 al 1968, e in seguito membro del comitato esecutivo. Come giornalista aveva collaborato con la Gazzetta dello Sport e con La Nazione.
Tra i suoi libri Storia dell’atletica dal 1860 a oggi, considerata una sorta di Bibbia del settore. Cordoglio per la scomparsa di Quercetani è stato espresso dal presidente Fidal Alfio Giomi e dal Consiglio federale, come si legge sul sito della Federazione italiana di atletica leggera. Quercetani, si legge ancora, sarà ricordato ufficialmente da Giomi nel corso della conferenza stampa del Golden Gala Pietro Mennea in programma domani al Salone d’onore del Coni a Roma.
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Conoscevo Roberto Quercetani (che fra nome e cognome inseriva una distintiva L puntata) da oltre 50 anni, ossia da quando, ragazzino, arrivai a La Nazione. Quercetani era un’autorità del mondo dell’atletica leggera, ogni misura e ogni record di cui parlava era valutato e, si può dire, certificato. Non era un semplice statistico, ma un conoscitore profondo di quella che viene definita la regina di tutti gli sport, arrivata a noi direttamente dall’antica Grecia. Si poteva parlare di Pietro Mennea, di Livio Berruti, di Abebe Bikila, del mitico Paavo Nurmi o anche di Jesse Owens, e lui, col sorrisino di quello che la sapeva lunga, subito piazzava un aneddoto, un ricordo, perfino un giudizio lievemente critico, nonostante la statura dei personaggi. Quercetani sapeva tanto e distribuiva senza problemi la sua conoscenza. Lo ringrazio, a distanza di tanto tempo, per quello che ho potuto imparare. Ciao Roberto.
Sandro Bennucci
