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Migranti: grazie a diffide Onu e permessi della magistratura le navi Ong assediano la Sicilia

LAMPEDUSA – Nonostante le direttive salviniane, che vieterebbero il loro ingresso nelle acque territoriali italiane, le navi Ong, in particolare la mare Jonio e la Sea Watch3, continuano a fare il bello e il cattivo tempo, profittando degli interventi della magistratura italiana e delle Agenzie Onu, che insorgono, queste ultime, per la difesa dei diritti umani dei migranti, ma non si preoccupano della lotta all’immigrazione clandestina.

Jonio

Dunque proprio in queste ore la nave Mare Jonio della Ong Mediterranea, con capi missione Luca Casarini e Beppe Caccia, resta sotto sequestro ma fa rotta verso Licata e ha lasciato, grazie a un permesso della Procura di Agrigento, il porto di Lampedusa. E’ dunque libera di scorrazzare ancora intorno alla Sicilia, nonostante il sequestro, e si sta dirigendo- secondo quanto riporta l’Adnkronos – verso Licata per poter effettuare cambio equipaggio e rifornimento.

Sea 1
Invece la nave Sea Watch 3, capitano tedesco e bandiera olandese, incoraggiata dalle minacce Onu all’Italia, se ne infischia delle leggi italiane, forza il divieto di entrare nelle nostre acque territoriali ed è alla fonda vicino al porto di Lampedusa. Tanto ci sarà sempre qualche magistrato italiano e funzionario Onu sempre pronti a difendere la loro azione.

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Padoin0

Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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