Roma: Ha ucciso il padre, ex pugile, per difendere la famiglia. Deborah torna in libertà
ROMA – Era accusata, Deborah Sciaquatori, 19 anni, di aver ucciso il padre, Lorenzo Sciaquatori, 41 anni, ex pugile, sferrando un colpo fatale. Lui, secondo le testimonianze, stava aggredendo la famiglia. Il fatto è accaduto domenica a Monterotondo, vicino a Roma. Ma ora la ragazza è tornata libera. La Procura di Tivoli ha firmato il decreto di remissione in libertà. Deborah era ai domiciliari: l’accusa nei suoi confronti è stata derubricata da omicidio volontario in eccesso colposo di legittima difesa. «Ma non è escluso che, nelle prossime 2 settimane, si possa chiedere al gip l’archiviazione perché la ragazza, allo stato degli atti a nostra conoscenza, ha agito per difendersi». A dirlo è il Procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto, parlando della posizione di Deborah Sciacquatori che avrebbe ucciso il padre per difendere i familiari dall’ennesimo episodio di violenza domestica.
«Papà fermati, non fare più niente». Prima di colpirlo e ucciderlo Deborah Sciaquatori avrebbe scongiurato e implorato l’uomo di fermarsi. Un tentativo disperato quanto vano. Le parole della 19enne sono confermate dal procuratore di Tivoli e riferite da alcuni testimoni. La giovane, secondo quanto riferito dagli inquirenti, dopo aver colpito il padre gli avrebbe detto: «Non mi lasciare, ti voglio bene». «Queste parole – spiega il procuratore di Tivoli Francesco Menditto – sono state confermate dai testimoni presenti al momento della colluttazione». Agli inquirenti, Deborah avrebbe anche detto: «L’unica cosa per la quale dico grazie a mio padre è per avermi trasmesso la passione per il pugilato».