Ascani (Pd) e Cgil: Salvini e Di Maio mettono le mani nelle tasche dei pensionati, a giugno tagli e conguagli
Roma – A giugno scatterà il conguaglio conseguente al taglio della rivalutazione annuale delle pensioni per il 2019, previsto dall’ultima legge di bilancio per i trattamenti sopra tre volte il minimo (1.522 euro al mese) e applicato da aprile. Lo indica l’Inps, in un messaggio pubblicato sul sito. “Nel mese di giugno 2019 viene recuperata la differenza relativa al periodo gennaio-marzo 2019”, si legge. Confermato da giugno anche il via al taglio sulle pensioni d’oro, anch’esso previsto dalla legge di bilancio, per i trattamenti pensionistici superiori a 100mila euro annui.
«Lo avevamo denunciato da tempo e ora abbiamo la certezza. Dopo averli definiti avari, il governo beffa ancora 5,5 milioni di pensionati riprendendosi i soldi che hanno avuto in più di rivalutazione nei mesi di gennaio, febbraio e marzo per un totale di 100 milioni di euro. Ovviamente il tutto avverrà subito dopo le elezioni europee. Fanno come e peggio degli altri. Alla faccia del cambiamento». Questo il commento del segretario generale dello Spi-Cgil, Ivan Pedretti, al conguaglio della perequazione indicato dall’Inps a giugno. «Il primo giugno – ricorda – i pensionati saranno in migliaia alla manifestazione indetta dai sindacati in piazza San Giovanni a Roma anche per denunciare questo ennesimo danno nei loro confronti».
ASCANI – «Non solo gli 80 euro: Salvini e Di Maio mettono le mani anche nelle tasche dei pensionati. Ma lo faranno solo dopo le Europee. Sono i signori della truffa elettorale. Lo stop alle rivalutazioni degli assegni medi è stato deciso 6 mesi fa, ma il taglio scatta solo dopo le elezioni. Quasi 6 milioni di pensionati avranno a giugno un assegno più leggero. Grazie a M5s e Lega». Lo scrive su Facebook la vicepresidente del Pd, Anna Ascani. nessun accenno ai tagli ben più pesanti per gli assegni più alti, nei confronti dei presunti ricchi evidentemente è permessa qualsiasi angheria, secondo la filosofia del Pd.