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Debito eccessivo: arriva la letterina della Commissione Ue. Risposta entro il 31 maggio

Letter

BRUXELLES – La Commissione attuale, prima di esalare l’ultimo respiro, cerca di rimettere in moto i mercati contro il governo gialloverde, di far salire lo spread, in modo di ripetere contro Salvini e Conte il colpo riuscito contro Berlusconi nel 2011, quando fu disarcionato, tramite Napolitano, il governo poco gradito per metterci l’ex commissario Ue Mario Monti. Adesso ci riprovano gli euro politici e gli euroburocrati, consapevoli che questa è l’ultima loro occasione per disarcionare un governo dominato dai sovranisti, che la Commissione, merkel e Macron hanno osteggiato fin dall’inizio.

Dunque ecco la letterina preannunciata, spedita in fretta e furia, con termine di risposta 48 ore. L’Italia non ha fatto sufficienti progressi sul debito nel 2018. Lo scrive la Commissione Ue nella lettera di richiesta di chiarimenti inviata all’Italia. La Commissione chiede quindi una risposta entro venerdì.

Nella lettera inviata al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, spiegano che la Commissione «valuta la preparazione di un rapporto in base all’articolo 126.3 del trattato, su cui il Comitato economico e finanziario (Efc) darà la sua opinione».
I commissari ricordano quindi che gli Stati membri possono evidenziare fattori rilevanti che possono aiutare a comprendere complessivamente in termini qualitativi l’eccesso rispetto al
parametro di riferimento. Per questo, per permettere alla Commissione di prendere interamente in considerazione le informazioni aggiornate sui fattori rilevanti, “apprezzeremmo – scrivono Moscovici e Dombrovskis – di ricevere una risposta entro il 31 maggio

«Il confronto con le istituzioni dell’Unione europea – dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti – in particolare con la Commissione, costituisce un momento di raccordo nel quale l’Italia non si limita a recepire indicazioni provenienti dall’Ue. Al contrario è l’occasione nella quale le priorità dell’agenda politica italiana vengono coordinate con quelle dell’Unione. In questo senso il governo potrà aprire un confronto sulla congruità dei vincoli stabiliti rispetto alla situazione concreta.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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