Visco: senza l’Europa diventeremo più poveri. Immigrazione positiva
ROMA – «Saremmo stati più poveri senza l’Europa, lo diventeremmo se dovessimo farne un avversario». Lo afferma il Governatore Ignazio Visco a conclusione delle Considerazioni finali aggiungendo che “addossare all’Europa le colpe del nostro disagio è un errore; non porta alcun vantaggio e distrae dai problemi reali”. “Quelli che sono talvolta percepiti come costi dell’appartenenza all’euro sono in realtà – avverte Visco – il frutto del ritardo con cui il Paese ha reagito al cambiamento tecnologico e all’apertura dei mercati. Quasi tutti gli altri paesi hanno fatto meglio di noi”.
“Aumenti della spesa pubblica o riduzioni di entrate – secondo il Governatore – vanno inseriti in un quadro che ne garantisca la sostenibilità finanziaria e ne precisi intenti, priorità e fonti di finanziamento”. E precisa: “Affinché il bilancio pubblico possa contribuire a un aumento duraturo del tasso di crescita del prodotto servono interventi profondi sulla composizione della spesa e delle entrate”.
Visco ha toccato anche il tema dell’immigrazione. Convinto che “può dare un contributo alla capacità produttiva del Paese, ma vanno affrontate le difficoltà che incontriamo nell’attirare lavoratori a elevata qualificazione così come nell’integrazione e nella formazione di chi proviene da altri Paesi”. Il Governatore mette in evidenza “la riduzione della capacità produttiva connessa con gli andamenti demografici” e il peso sulla produttività di giovani e laureati che ogni anno lasciano l’Italia.
Il vicepremier, Matteo Salvini, esprime apprezzamento per le parole di Visco: “Bene la relazione di Banca d’Italia, che conferma la necessità di uno choc fiscale per far ripartire l’economia italiana. La flat tax è la prima riforma che governo e Parlamento dovranno discutere”