Rapporti magistrati-politici: il Csm esprime preoccupazione e indignazione
ROMA – Il csm cade dalle nuvole e si indigna per i fatti che sono oggetto d’indagine a Perugia:«Gli accadimenti e le frequentazioni riferiti dagli organi di stampa, sotto il profilo etico e deontologico, costituiscono una grave violazione commessa da parte di chi, in attuazione delle norme costituzionali, ha la responsabilità di far parte del Csm e sono in palese contrasto con i principi e i valori che orientano i magistrati nel loro operare quotidiano». Lo afferma l’Anm, esprimendo preoccupazione per le notizie che si riferiscono all’inchiesta di Perugia che evidenziano anche rapporti tra alcuni consiglieri del Csm e politici.
L’Anm reagisce «con forza a ogni distorsione che tenti di minare il corretto svolgimento dell’attività consiliare e, con esso, l”autorevolezza e la credibilità dell’Istituzione le cui regole e prerogative sono garanzia della indipendenza della magistratura e tutela dei diritti dei cittadini».
L’Anm «ritiene sia necessario avviare, all’interno della magistratura, una ampia e diffusa riflessione sulla necessità di apprestare presidi ancora più forti rispetto al rischio di condizionamento e di distorsione del fisiologico percorso istituzionale che deve necessariamente essere rispettato per l’assunzione di tutte le decisioni del Consiglio Superiore della Magistratura».
Intanto Palamara si è autosospeso dall’Anm: «Sono certo di chiarire i fatti che mi vengono contestati. Il mio intendimento ora è quello di recuperare la dignità e l”onore e di concentrarmi esclusivamente sulla difesa nel processo di fronte a tali infamanti accuse. Per tali ragioni mi assumo la responsabilità di auto sospendermi dal mio ruolo di associato con effetto immediato».Lo scrive il
pm romano Luca Palamara, indagato per corruzione a Perugia, al presidente dell’Anm Pasquale Grasso.