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2 giugno, Mattarella: «Democrazia incompatibile con ricerca del nemico». Mercoledì la lettera dell’Ue

Mattarella 2 Giugno
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

ROMA – Forti fibrillazioni, fino a venti di crisi nel governo. Per mercoledì 5 giugno è attesa la lettera di risposta da Bruxelles. L’Italia potrebbe essere sanzionata. Si dice che, in quel caso, Salvini farebbe cadere il governo. Lunedì Conte incontrerà Di Maio e lo stesso Salvini per ottenere garanzie, soprattutto dal leader della Lega. Intanto c’è stato un caloroso abbraccio tra il presidente del Consiglio e il vicepremier leghista, durante il ricevimento per la festa della Repubblica ai Giardini del Quirinale. «Ci vogliamo bene, benissimo», ha aggiunto Salvini, rivolgendosi ai giornalisti intorno. Subito dopo, ha presentato la sua fidanzata, Francesca Verdini, a Giuseppe Conte.

«Libertà e democrazia non sono compatibili con chi alimenta i conflitti, con chi punta a creare opposizioni dissennate fra le identità, con chi fomenta scontri, con la continua ricerca di un nemico da individuare, con chi limita il pluralismo». Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione del concerto per il corpo diplomatico che apre le celebrazioni della Festa della Repubblica. «Soltanto la via della collaborazione e del dialogo permette di superare i contrasti e di promuovere il mutuo interesse nella comunità internazionale. Abbiamo bisogno di praticare attenzione e rispetto reciproco, nella libertà e nella legalità internazionale per avanzare nella strada del progresso con il dinamismo che contrassegna il mondo contemporaneo in cui viviamo. I valori della civiltà contrastano in modo radicale con l’idea fomentare scontri, con la continua ricerca del nemico».

Ancora Mattarella, nella riflessione affidata ai prefetti nel tradizionale messaggio in occasione della Festa della Repubblica: «Il sentimento di appartenenza ad una comunità coesa e solidale si cementa attraverso l’equilibrato contemperamento degli interessi, essenza della funzione di mediazione che i Prefetti esercitano in più ambiti, alla ricerca di un punto di incontro che anteponga il bene generale alle convenienze particolari. È un compito tanto più delicato nel momento in cui, specie in alcune aree del Paese, le incertezze del ciclo economico sembrano non offrire solide prospettive a molti lavoratori, soprattutto giovani, ed alle loro famiglie. La condizione di donne e uomini in difficoltà, che richiama ciascuno all’adempimento degli inderogabili doveri costituzionali di solidarietà, è alleviata dalle reti di protezione sociale attive sui territori, spesso con il concorso generoso del volontariato e dell’associazionismo, che meritano la stima e il sostegno delle istituzioni. La pluralità e diversità, che la Carta repubblicana ha voluto garantire, vive nella leale collaborazione fra lo Stato e le autonomie, nella sinergia fra i livelli di governo, nell’esercizio quotidiano dei principi di solidarietà e sussidiarietà, finalizzati ad assicurare l’unità della nazione insieme all’efficacia dell’azione pubblica. Nel vostro costante impegno a tutela della sicurezza e serenità della convivenza, vi orienta lo spirito della Costituzione repubblicana, dei diritti e doveri dei cittadini che essa proclama così come dei limiti che pone alle autorità, nel segno del primato della legalità. Il coordinato impegno delle Forze di Polizia rappresenta una leva fondamentale per rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche e affrontarne le paure, prevenendo possibili spinte irrazionali alla violenza e al rifiuto delle regole».

Infine l’appello del Capo dello Stato: «Con questi auspici, confidando che il 2 giugno possa essere momento di rinnovata riflessione sul significato profondo del pubblico servire, rinnovo i più cari auguri di buon lavoro a voi Prefetti, alle istituzioni locali ed a quanti condividono con voi la celebrazione dell’anniversario repubblicano».


Bennucci

Sandro Bennucci

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