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Palamara attacca: vertici della magistratura frequentavano l’imprenditore Centofanti

Il magistrato Luca Palamara

PERUGIA – Nella bufera che investe la magistratura italiana palamara si difende attaccando e accusando altri magistrati, pur senza farne i nomi. «Mai stato corrotto nè eterodiretto nelle scelte compiute da consigliere del Csm, mai collaterale alla politica e nemmeno piegato a fantomatici interessi del gruppo Amara; solo un”amicizia con l’imprenditore Fabrizio Centofanti, che anche figure di vertice della magistratura ordinaria e amministrativa frequentavano». Luca Palamara, pm romano ed ex consigliere del Csm sotto inchiesta per corruzione a Perugia, si difende attaccando. Nomi non ne fa, ma il messaggio è chiaro: quel rapporto che lo ha fatto finire nei guai, era condiviso da colleghi che ricoprono incarichi di peso nella magistratura italiana. Intanto lo scandalo legato
all’inchiesta continua a scuotere le toghe. E ai giudici arriva anche il monito del presidente del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi: siano attenti ad evitare frequentazioni che possano ripercuotesi negativamente sull’attività giudiziaria.

Al Csm intanto sono stati sostituiti tutti i togati autosospesi; al vertice della Commissione Direttivi Mario Suriano di Area è subentrato al consigliere di Unicost Gianluigi Morlini, tra i quattro sospesi. Area insiste per le loro dimissioni, una parte di Magistratura Indipendente, li invita a ripensarci.

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