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Esami di maturità: gli studenti temono la prova orale, non hanno fatto esercitazioni

ROMA – Il Messaggero, con un articolo di Lorena Loiacono, punta il faro sui timori degli studenti per la prova orale nei prossimi esami di maturità, l’unica per la quale i candidati non hanno potuto fare le esercitazioni in classe con i loro professori. Un’altra prova della fragilità delle nuove generazioni, ai miei tempi si portavano i programmi di tre anni, non c’era nessuna simulazione e gli orali si facevano a fine luglio, sotto il solleone.

La riforma dell’esame vede infatti cambiare anche i due scritti, quello di italiano e quello di indirizzo, per i quali però il ministero dell’istruzione ha messo a disposizione le simulazioni su cui i ragazzi e i loro docenti possono esercitarsi. Lo hanno fatto durante l’anno scolastico, negli ultimi mesi, e lo stanno facendo anche in questi giorni per restare concentrati sulle prove. Lo stesso non può dirsi però dell’orale: il ministero ha fornito solo delle indicazioni ma non può esserci una simulazione uguale per tutti. L’incognita vale per tutti, anche per i docenti perché la maturità, quest’anno più che in passato, mette alla prova anche i commissari interni ed esterni che, per la prima volta, si troveranno ad esaminare e valutare gli studenti con modalità mai sperimentate. Dallo scritto multidisciplinare, che potrebbe portare all’esame greco e latino insieme o matematica e fisica insieme, fino al colloquio che parte con le tre buste: il candidato ne sceglierà una in cui troverà il materiale da cui far partire l’orale.

IL SONDAGGIO
Su questo aspetto restano gli interrogativi maggiori: secondo un sondaggio di skuola.net su un campione di 4500 ragazzi, il 53% degli intervistati dice di non aver avuto la possibilità di fare le prove generali del colloquio. Più di un ragazzo su due, a cui si aggiunge il 33% che ha fatto un solo test. Solo un 14% assicura di aver simulato più volte le domande a sorpresa. Per molti ragazzi però non è ancora chiaro in che modo verranno affrontate le tematiche, previste nel colloquio, come quelle legate all’alternanza scuola lavoro o “Cittadinanza e Costituzione”.

I DOCENTI
Un maturando su 4 infatti assicura di non aver ricevuto alcuna indicazione pratica dai docenti e dai tutor sulla necessità o meno di dover portare una relazione sull’esperienza di alternanza. Stessa situazione per Cittadinanza e Costituzione. In base alle indicazioni del ministero, gli argomenti che verranno proposti nelle buste chiuse saranno tra quelli presenti nel documento del consiglio di classe, che come sempre indica il percorso formativo svolto dagli studenti durante l’anno.

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