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Firenze, Maggio Musicale: intitolata a Franco Zeffirelli una sala del teatro (che non gli piaceva)

Franco Zeffirelli

FIRENZE – Quel nuovo teatro del Maggio non gli piaceva: lo considerava una scatola da scarpe venuta nemmeno tanto bene. Ma ora, in quella «scatola», Franco Zeffirelli, tumulato proprio stamani, 19 giugno, alle Porte Sante, avrà una sala con il suo nome. Verrà infatti battezzato «sala Franco Zeffirelli» lo spazio nel foyer del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino finora dedicato a incontri, conferenze e convegni. Un gesto simbolico che il teatro ha voluto indirizzare al maestro Zeffirelli, a pochi giorni dalla sua scomparsa, e che anticipa il ricordo che gli verrà tributato dal teatro nel prossimo futuro.

Nella sala saranno esposte le testimonianze della carriera fiorentina di Franco Zeffirelli legata al Maggio: le immagini fotografiche dei suoi spettacoli, le riproduzioni dei bozzetti, dei figurini, e le locandine degli spettacoli a cominciare da Troilo e Cressida di William Shakespeare con la regia di Luchino Visconti per le quali firmò le scene nel 1949 per arrivare ai Pagliacci di Ruggero Leoncavallo del 2009. Le testimonianze non tralasceranno L’Euridice di Jacopo Peri (1960), La Lupa di Giovanni Verga ( 1965), Romeo e Giulietta di Shakespeare su musiche di Nino Rota ( 1965), le celebre Traviata di Verdi che fu diretta da Carlos Kleiber ( 1984), La fille du régiment di Gaetano Donizetti ( 1985) e infine la Bohème di Giacomo Puccini per la quale firmò regia, scene e costumi nel 1987.

«Il Maggio non poteva non celebrare il ricordo di un grande fiorentino, di un grande artista, di un uomo di cultura come Franco Zeffirelli che ha legato il suo nome anche alla lirica con produzioni che sono entrate nella storia del teatro musicale di tutto il mondo – ha detto il sovrintendente del Maggio Cristiano Chiarot -. Non potevamo non portare la musica della nostra orchestra e del coro, che il maestro ha apprezzato tanto, nei momenti che lo hanno accompagnato all’ultimo saluto, nella solennità sia del Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio prima che della basilica di Santa Maria del Fiore poi. Lo ricorderemo ancora, sotto il punto di vista artistico, con un appuntamento nella futura programmazione, ma nel frattempo abbiamo ritenuto doveroso intitolargli una delle sale del Teatro, quella dedicata agli incontri, alla divulgazione, al teatro nella sua forma raccontata in modo che Zeffirelli e la sua poesia vengano evocati a ogni utilizzo dello spazio».

«Entrare nel teatro del Maggio musicale e trovare subito una sala intitolata al maestro Zeffirelli – ha dichiarato l’assessore alla cultura della città di Firenze, Tommaso Sacchi – rende onore a un grande artista che ha portato altissimo il nome di Firenze nel mondo e lega il suo ricordo anche al suo vasto e fortunato lavoro nel campo della lirica. Zeffirelli è stato un protagonista assoluto della cultura del nostro tempo, un maestro del cinema, della musica e dello spettacolo. A noi resta il privilegiato compito di tenere vive la sua eredità e la sua arte». E lui, che ora riposa alle Porte Sante, continuerà a guardare quel teatro, mai apprezzato, che ora diventa anche un po’ suo.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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