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Tar Lazio respinge ricorso Sea Watch contro decreto sicurezza bis, è perfettamente legittimo

ROMA – La magistratura amministrativa romana, a differenza del Tar toscano e della procura agrigentina, dà ragione al decreto sicurezza di Salvini e respinge il ricorso urgente presentato nei giorni scorsi da Sea Watch al Tar del Lazio contro il divieto di ingresso in acque italiane notificato alla comandante della nave, Carola Rackete, dalla guardia di Finanza.

A seguito di questa pronuncia, e senza l’intervento ad adiuvandum della procura di Agrigento, se violasse i divieti previsti dal decreto sicurezza bis, Sea Watch rischierebbe multe salatissime e il sequestro della nave.

Ieri però, dopo che sabato sono sbarcati a Lampedusa sette migranti per problemi di salute (tre donne, due bambini e due uomini), insieme con tre loro familiari, è arrivato anche il primo atto della Procura di Agrigento, competente territorialmente proprio per i migranti fatti scendere sull’isola. L’ufficio di Paranaggio ha aperto un’inchiesta contro ignoti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sta sentendo i naufraghi per ricostruire la vicenda. L’apertura dell’indagine da parte dell’aggiunto Salvatore Vella potrebbe portare il braccio di ferro fra Sea Watch, magistratura e Salvini a nuovi sviluppi. Erano stati gli stessi magistrati di Agrigento ad aprire un’inchiesta su Sea Watch, a ordinare il 20 maggio scorso il sequestro probatorio della nave e, poco dopo, il 2 giugno, a dissequestrarla, consentendole di riprendere il mare verso l’area Sar libica per rastrellare altri migranti, portarli verso lampedusa e pretendere di sbarcarli in Italia, una scena già vista e che onestamente ha stufato.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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