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Autostrade: nuovo sistema tariffario stabilito dall’Autorità regolatrice dei Trasporti

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ROMA – Via libera dell’Autorità di regolazione dei trasporti al nuovo sistema tariffario per i pedaggi autostradali. L’Autorità ha pubblicato sul proprio sito le delibere relative a 16 concessionarie i cui Piani economico finanziari (Pef) erano scaduti da anni: il nuovo sistema è già stato inviato al concedente, il Ministero delle infrastrutture e trasporti, e ai 16 concessionari e verrà utilizzato nell’immediato per l’aggiornamento dei Pef e la stipula dei relativi atti aggiuntivi di queste società, ma successivamente anche per i Pef che andranno in scadenza e le nuove concessioni.
Il sistema definito dall’Autorità, di cui beneficeranno in primis automobilisti e autotrasportatori – si legge nelle relazioni illustrative delle delibere adottate dall’Autorità – è basato sul metodo del ‘price-cap’, con determinazione dell’indicatore di produttività a cadenza quinquennale e tende a garantire trasparenza ed equità dei pedaggi, tramite obiettivi di maggiore efficienza dei costi operativi, secondo parametri oggettivi di “performance”, basati sul confronto competitivo con le migliori pratiche del settore. Per dare maggiore certezza sull’effettuazione degli investimenti l’Autorità interviene anche sull’altra componente “regolata” dei pedaggi, i costi per gli investimenti da realizzare, riconoscendo in questo caso una remunerazione sul capitale investito (WACC) pari al 7,09%, adeguata agli attuali tassi di mercato. Per le opere già “cantierate” continuerà ad essere applicato il “TIR-tasso interno di rendimento” previsto dal sistema tariffario previgente.

Per quanto riguarda le concessioni in essere il sistema tariffario conferma i criteri ed i parametri del modello già applicato per alcune concessioni autostradali scadute e da riaffidare, come la A22 Autobrennero e la A4 Autovie Venete. Il nuovo sistema ART prevede anche verifiche annuali sull’effettiva realizzazione degli investimenti programmati, con la possibilità di diminuzioni del pedaggio in caso di mancato rispetto dei cronoprogrammi.

L’Italia – secondo Aiscat – «presenta tariffe autostradali tra le più basse in Europa a fronte dei maggiori investimenti per ammodernare la rete autostradale, costruita per la maggior parte negli anni ’50 e ’60»: in effetti il costo medio chilometrico per le autovetture – secondo una comparazione con i principali gestori europei – mostra sulla rete Aspi un valore di 8,18 centesimi (7,45 per la sola Aspi) contro gli 8,37 del Portogallo, gli 8,73 della Francia, fino ai 16,02 che si pagano sulla M6 britannica. Un distacco che resta anche per i mezzi pesanti con 14,51 centesimi al km (13,19 per Aspi) contro i 14,73 della Germania i 20,92 del Portogallo, i 26,40 della Francia e addirittura 37,67 in Austria sulla rete Asfinag.

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