Governo, Salvini shock: «Manovra fiscale d’estate, basta sangue all’Europa»
ROMA – A sorpresa, Matteo Salvini lancia la manovra economica d’estate con lo shock fiscale. Ed è un vero e proprio shock che coglie il governo. Anticipare la manovra economica all’estate. Matteo Salvini rilancia la sua sfida all’Unione europea. Secondo il capo della Lega, è l’unica soluzione per non dare il sangue all’Europa. La mossa non è concordata, Conte e Di Maio non ne sapevano nulla. E il rilancio, in piena trattativa sulla procedura d’infrazione, suona ai vertici del governo e nel M5s più come una forzatura, che fa crescere tra i pentastellati il sospetto che il vero obiettivo sia far saltare l’esecutivo. Perché la linea di Bruxelles è assai dura: senza correzioni cospicue, questa volta la procedura scatta. Salvini sembra non curarsene.
Conte, che in mattinata si reca in visita al Gran Sasso, torna da Bruxelles con un messaggio di prudenza e grande preoccupazione. Definisce la situazione molto complicata, ma si dice fiducioso in un approccio costruttivo di tutte le parti che siedono intorno al tavolo per evitare una procedura d’infrazione che farebbe male all’Italia. «L’interesse dell’Italia è l’interesse dell’Europa», avverte il premier, che in vista della Commissione Ue del 2 luglio è pronto a fare “qualsiasi cosa serva” (come Draghi fece per l’Euro), anche mischiare i tavoli e condizionare il voto italiano sulle nomine Ue al via libera ai conti del nostro Paese.
Ma è in casa che Conte gioca la partita più difficile. Mercoledì in Consiglio dei ministri Giovanni Tria porterà la legge di assestamento di bilancio, cui si dovrebbe accompagnare la proposta di destinare le risorse avanzate da quota 100 e reddito di cittadinanza al taglio del deficit. Ma è qui che il meccanismo si inceppa. Perché una norma che cambiasse la destinazione di quelle risorse potrebbe essere additata come una manovrina. E anche perché, nel vertice politico che il premier e i suoi vice potrebbero avere martedì, Salvini alzerà la posta. Ancora. I Cinque stelle – che lasciano alla Lega il boccino della manovra e non vogliono fornirle pretesti per rompere – si dicono pronti a sostenere un taglio delle tasse in deficit. Di Maio, a testimoniare la persistente tensione attacca Salvini per aver usato i voli di Stato in campagna elettorale, dichiara che chiederà all’Ue flessibilità per abbassare il cuneo fiscale.