Sea watch: si fa sentire anche la ministra Trenta, in appoggio alla Guardia di Finanza
ROMA – Dopo un silenzio lungo un giorno, durante il quale un suo intervento è stato sollecitato anche da qualche opposizione, si fa viva la voce della ministra Trenta: «Quanto fatto da Carola Rackete, comandante della Sea Watch, è stato gravissimo. Non solo perché ha disobbedito all’alt della Guardia di Finanza, violando le leggi dello Stato italiano, ma soprattutto perché lo ha fatto rischiando di arrecare danni irreparabili ai nostri uomini e donne in uniforme, che ogni giorno svolgono il loro lavoro sacrificando la loro vita, a tutela della nostra sicurezza». Lo sottolinea su Facebook il ministro della Difesa Elisabetta Trenta.
«Alle Forze Armate tutte e alle varie articolazioni dello Stato che partecipano al mantenimento della nostra sicurezza interna va il mio più grande riconoscimento. Ora è giusto che si plachino i toni mediatici e che sia la magistratura a procedere. Quel che voglio dire -prosegue Trenta- è che l’episodio odierno e gli sviluppi di questi giorni ormai trascendono anche dall’emergenza migratoria in sé, di fronte alla quale l’Europa deve irrimediabilmente aprire gli occhi, bensì assumono la forma di una violenta provocazione alle nostre leggi e al nostro Paese. In questo senso, il governo non abbasserà mai la guardia, condannando al contempo ogni forma di insulto! Rinnovo il mio ringraziamento a tutti i militari e civili che quotidianamente si prodigano per il bene della collettività!»