Autonomie: niente di fatto dal vertice di governo, si tratta ancora, rinvio a giovedì 11 luglio
ROMA – Si tratta ancora. Il vertice sulle autonomie a Palazzo Chigi si conclude, dopo oltre tre ore, con un nuovo rinvio: Conte, i due vice e i ministri interessati si riaggiorneranno giovedì mattina alle 8.30. Benché il dialogo proceda in un “clima positivo”, di fatto anche oggi non esce un testo definitivo sull’autonomia differenziata. Dal fronte M5S, a quanto apprende l’Adnkronos, tanti ancora i nodi da scogliere. In particolare, riferisce una fonte di primo piano, il M5S non è d’accordo sul cosiddetto costo medio -uno dei temi centrali nella partita autonomie- ma anche sul Vas, acronimo di Valutazione ambientale strategica, su Sovraintendenze, Autostrade, Ferrovie, Porti
e Scuole.
E anche sulla parte finanziaria, dove nel vertice della settimana scorsa sembrava essere stata raggiunta un’intesa, in realtà -stando a fonti M5S e Lega- alcuni nodi sarebbero ancora da sbrogliare e, proprio per questo, si attende la presenza al tavolo del ministro Giovanni Tria, oggi assente all’appuntamento a Palazzo Chigi perché impegnato all’Eurogruppo a Bruxelles.
Stando almeno alla lunga lista snocciolata sui punti di disaccordo, la strada appare ancora lunga prima di chiudere. Una dilazione dei tempi che potrebbe acuire le tensioni tra i due alleati di governo. E soprattutto far lievitare i malumori dei governatori interessati -Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna- che già nei giorni scorsi non
hanno mancato di sottolineare il loro disappunto per i continui rinvii.
Sul tema interviene anche Rossi, che pure ha chiesto l’autonomia differenziata per la Toscana: «Io sono favorevole ad un regionalismo ben temperato nell’ambito del principio di leale collaborazione tra lo Stato e le Regioni. Avviso ai
naviganti: se invece il governo nazionalpopulista concederà l’autonomia che di fatto è la separazione delle Regioni più ricche dal resto del Paese, noi ci batteremo contro con tutte le nostre forze».