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Dress code a borsiste: arrestato ex giudice Francesco Bellomo

VescovoROMA – Ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Francesco Bellomo, ex giudice barese del Consiglio di Stato, docente e direttore scientifico dei corsi post-universitari per la preparazione al concorso in magistratura della Scuola di Formazione Giuridica Avanzata Diritto e Scienza. Bellomo. Secondo i contenuti nel provvedimento di arresto del gip del tribunale pugliese, Antonella Cafagna, Bellomo deve rispondere dei reati di maltrattamento nei confronti di quattro donne, tre borsiste e una ricercatrice, alle quali aveva imposto anche un dress code, ed estorsione aggravata ai danni di un’altra corsista.

Le borsiste della Scuola di Formazione dovevano attenersi «ad un dress code suddiviso in classico per gli ‘eventi burocratici, intermedio per corsi e convegni ed estremo per eventi mondani e dovevano curare la propria immagine anche dal punto di vista dinamico (gesti, conversazione, movimenti), onde assicurare il più possibile l’armonia, l’eleganza e la superiore trasgressività’ al fine di pubblicizzare l’immagine della scuola e della società». Sono alcuni passaggi del contratto imposto alle borsiste e riportati nell’ordinanza di arresto. L’abbigliamento definito estremo prevedeva gonna molto corta (1/3 della lunghezza tra giro vita e ginocchio), sia stretta che morbida + maglioncino o maglina, oppure vestito di analoga lunghezza”; quello intermedio gonna corta (da 1/3 a ½ della lunghezza tra giro vita e ginocchio), sia stretta che morbida + camicetta, oppure vestito morbido di analoga lunghezza, anche senza maniche; il “classico” “gonna sopra il ginocchio (da ½ a 2/3 della lunghezza tra giro vita e ginocchio) diritta + camicetta, oppure tailleur, oppure pantaloni aderenti + maglia scollata. Alternati.

Il dress code imponeva anche “gonne e vestiti di colore preferibilmente nero o, nella stagione estiva, bianco. Nella stagione invernale calze chiare o velate leggere, non con pizzo o disegni di fantasia; cappotto poco sopra al ginocchio o piumino di colore rosso o nero, oppure giacca di pelle. Stivali o scarpe non a punta, anche eleganti in vernice, tacco 8-12 cm a seconda dell’altezza, preferibilmente non a spillo. Borsa piccola. Trucco calcato o intermedio, preferibilmente un rossetto acceso e valorizzazione di zigomi e sopracciglia; smalto sulle mani di colore chiaro o medio (no rosso e no nero) oppure french”.

Ad alcune borsiste della Scuola di Formazione Giuridica Avanzata Diritto e Scienza sarebbe stato imposto il divieto di contrarre matrimonio a pena di decadenza automatica dalla borsa. È uno dei particolari contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari notificata oggi a Bellomo nella sua casa di Bari per i reati di maltrattamenti ed estorsione. Alle ragazze era imposto anche un contratto che imponeva una serie di obblighi e di divieti, come la fedeltà nei confronti del direttore scientifico e l’obbligo di segretezza sul contenuto delle comunicazioni intercorse. Il contratto prevedeva quindi un addestramento del borsista e attribuiva un potere di vigilanza e un potere disciplinare alla società in caso di violazione dei doveri, sanzionata con la censura, la sospensione, la retrocessione, la decadenza, prevedendo la revoca della borsa di studio in caso di inosservanza dei doveri e l’irrinunciabilità della stessa una volta iniziata l’attività.

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