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Statali e parità di genere: nuove regole anche nel lessico. Direttiva Bongiorno-Spadafora

Foto Donne Militari
Donne in divisa

Tra i primi punti c’è l’adozione di iniziative per favorire il riequilibrio della presenza di genere nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussista un divario fra generi non inferiore a due terzi. Le amministrazioni pubbliche, si legge, inoltre devono curare che la formazione e l’aggiornamento del personale, ivi compreso quello con qualifica dirigenziale anche apicale, contribuiscano allo sviluppo della cultura di genere, anche attraverso la promozione di stili di comportamento rispettosi. Insomma, vocabolario e galateo devono essere consoni al principio del gender mainstreaming. Concetto che vale anche per i numeri. Tra gli obblighi si annovera, infatti, la produzione di tutte le statistiche sul personale ripartire per genere, contemplando tutte le variabili considerate (comprese quelle relative ai trattamenti economici). A titolo sperimentale viene poi inserita nelle linee guida la certificazione di genere. Una sorta di bollino di qualità dell’ufficio, che su base volontaria, può ricorrere allo strumento come testimonianza del costante impegno profuso in fatto di pari opportunità. D’altra parte in una P.a fatta soprattutto da donne, sono oltre la metà, si sente la necessità di fare un salto di qualità che metta al centro la questione femminile, ancora sentita se si guarda ai ruoli di vertice e alle retribuzioni.


Gatto

Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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